Omaggio a Buzzati: le parole, la terra e la montagna nell’anima
BELLUNO. Dino Buzzati, la sua terra e le “sue” Dolomiti. A 40 anni dalla scomparsa, in provincia di Belluno un’intera settimana è dedicata al giornalista e scrittore nato a Belluno nel 1906. La manifestazione, “Ricordando Dino Buzzati”, coinvolge un ampio territorio, attraversa Belluno, Valmorel di Limana, Feltre, Auronzo di Cadore, Alleghe e il Primiero, si estende tra due regioni, Veneto e Trentino, andando a toccare i luoghi di montagna amati dallo scrittore. La rassegna ha preso il via ieri, proprio nella villa che ha dato i natali a Buzzati, San Pellegrino, alle porte della città, sede anche dell’Associazione culturale Giardino Buzzati dove periodicamente sono organizzati eventi e incontri culturali.
Da Villa San Pellegrino è partita la mostra fotografica “I 40 volti di Buzzati”. Una mostra itinerante che, grazie alla disponibilità della moglie Almerina, raccoglie scatti e immagini del giornalista di origini bellunesi: 40 foto che accompagnano in un viaggio attraverso i momenti più significativi della vita di Buzzati. E ieri sera a Giardino Buzzati è stato anche messa in scena, in prima nazionale, “La telefonista”, spettacolo tratto dal testo teatrale scritto da Buzzati nel 1964 per l’attrice Laura Adani. Protagonista sul palco Antonella Morassutti, pronipote di Buzzati. Oggi ci si sposta a Valmorel, altro luogo caro a Buzzati, dove si terrà uno spettacolocon la lettura di Vasco Mirandola di “Mostri, miracoli & misteri. I miracoli di Valmorel”.
A Feltre l’appuntamento sarà musicale: domani, nel loggiato del Palazzo della Ragione la “Dolomiti Symphonia” diretta da Delio Casetta si esibirà in “Omaggio a Buzzati”. Percorsi alla scoperta dei luoghi amati dallo scrittore, una mostra personale di Lalla Morassutti, nipote di Buzzati, una tavola rotonda costituiscono invece il programma di giovedì tra Val Canali, Tonadico e San Martino di Castrozza. L’amore per la montagna del giornalista bellunese sarà messo in primo piano anche venerdì ad Alleghe, con una conversazione tra “le voci della montagna di ieri e di oggi”, a cui prenderanno parte Armando Aste, Rolly Marchi, Reinhold Messner e Spiro Dalla Porta Xidias. Sabato Auronzo di Cadore ospiterà il “Poema a fumetti” interpretato da Paolo Valerio e la chiusura si terrà con una tavola rotonda domenica a San Martino di Castrozza, alle 20.30 presso il Centro congressi Sass Maor. «Una tavola rotonda particolare», annuncia Luigino Boito, presidente del Circolo cultura e stampa bellunese «in quanto si parlerà della spiritualità di Buzzati, con un particolare riferimento al suo rapporto con il trascendente, come ben si coglie dal titolo dell’incontro, “L’ultimo segreto di Buzzati”».
La settimana buzzatiana ha visto concorrere all’organizzazione, su idea di Ivano Pocchiesa, anche Ideas Communication, Pro Loco e Gruppo Alpini di Limana, il Parco naturale Paneveggio-Pale di San Martino, Guide alpine di San Martino di Castrozza e Primiero. Una collaborazione estesa, che dice molto su quanto profondo sia il solco lasciato dallo scrittore nelle sue terre. Senza dimenticare l’Associazione culturale Giardino Buzzati, alla cui presidenza c’è la pronipote di Buzzati e figlia di Lalla, Valentina Morassutti. «Tutti gli eventi sono a ingresso libero», dice «per divulgare la massima conoscenza di Buzzati e il profondo legame che lo univa alla sua terra di nascita, oltre a un rapporto straordinario con la montagna». Buzzati aveva infatti iniziato a scalare nell’immediato dopoguerra, quando era ancora giovanissimo. «Uno dei suoi tratti distintivi era lo “spirito religioso” nei confronti delle rocce» dice l’amico, giornalista, scrittore e sportivo Rolly Marchi. «Una volta disse che per fare una sesto grado da capo cordata avrebbe rinunciato anche a uno dei suoi libri».
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