«Oltre duecento sotto la soglia di povertà»

Livieri (Conferenza dei sindaci): tragedie come quella di Mira si possono evitare con più attenzione
per il bene fabio livieri - Il nuovo sindaco Fabio Livieri
per il bene fabio livieri - Il nuovo sindaco Fabio Livieri

MIRA. «Sono circa 200 nel comprensorio della Riviera del Brenta e del Miranese i casi di disperazione sociale che possono sfociare in una tragedia come quella che si è verificata a Mira». A spiegarlo è il vicepresidente della Conferenza dei sindaci e sindaco di Campagna Lupia Fabio Livieri, che invita i Servizi sociali di ogni Comune a monitorare la situazione con molta attenzione e ad intervenire nei casi più disperati, portando le persone che non sono più in grado di badare a se stesse in comunità ad hoc. «Quello che è capitato a Mira», dice Livieri, «purtroppo nasconde una realtà difficilissima di miseria ed emarginazione che è sempre più diffusa con la crisi economica. Esiste anche un problema nel saper identificare chi ha veramente bisogno e chi fa il questuante per professione. Tante persone in difficoltà, anche per uno sbagliato senso di dignità, non si rivolgono ai Servizi sociali e si isolano. Troppo spesso invece gli uffici dei nostri Comuni vengono invasi da italiani e più spesso da immigrati stranieri che hanno fatto della richiesta di aiuto una sorta di professione, per portare a casa quello che riescono recitando la parte di chi ha bisogno quando invece c’è chi sta peggio di loro. Agli stranieri senza lavoro e con lo sfratto il consiglio che diamo è di far ritorno al loro paese».

Diversi sono però i casi di indigenza disperata come quelli di Mira: «Nel mio Comune che ha settemila abitanti ho cinque o sei casi come questi, ma in tutti i 17 Comuni del comprensorio dell’Asl 13 si arriva a superare i 200 casi. Queste persone vanno monitorare giorno per giorno e quando si capisce che non sono in grado di badare a loro stessi si prepara il loro trasferimento in comunità ad hoc. Io come sindaco lo ho già fatto in tre casi».

Intanto a Mira non mancano le polemiche su quello che è accaduto. I consiglieri Vilma Minotto e Mattia Donadel hanno presentato un’nterrogazione al sindaco Alvise Maniero. I fratelli Mauro e Emanuele Gallina infatti sarebbero stati «sigillati» in casa dai vigili quando erano già morti. Sulla vicenda interviene anche il candidato regionale della lista “L’altro Veneto Ora” Luca Fattambrini: «Dopo mesi di oblio nel freddo di una casa vuota senza riscaldamento e senza energia elettrica i Servizi sociali di Mira hanno capito cos’era successo in quella casa. Come sono state dimenticate, non una, ma due persone? Emanuele e Mauro non hanno avuto voce per farsi ascoltare, hanno sofferto in silenzio, sono le persone che dimentichiamo ma vivono intorno a noi».

Alessandro Abbadir

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia