«Oleodotto, una catastrofe sfiorata solo per caso»

Mira. Una conferenza di servizi convocata dal sindaco Dori: chieste garanzie  Sversati in 4 minuti 10 mila litri di gasolio, non si sa ancora il carburante rubato
MIRA. «Sono stati sversati 10 mila litri di carburante in 4 minuti. Quello che è accaduto avrebbe potuto essere un disastro ambientale davvero grande per tutta la laguna. Abbiamo chiesto maggiori garanzie per evitare nel futuro fatti del genere». A dirlo è il sindaco di Mira Marco Dori, dopo che ieri mattina ha convocato una conferenza dei servizi in municipio per capire con tutte le autorità il da farsi e i dettagli di un colossale furto di carburante sull’oleodotto Venezia-Mantova, che ha quasi portato a un disastro ecologico in laguna e sull’idrovia. Un furto sistematico messo in piedi da mesi da una banda di esperti e professionisti del settore.


Per capire quanto gasolio è stato rubato, però, bisognerà aspettare qualche mese. I conteggi finali di flussi passati si fanno solo ogni 8-10 mesi e solo di fatto, a fine 2017 a questo punto, sarà possibile capire quanto carburante è stato rubato alla società che gestisce l’impianto, cioè la Ies. Si tratta di carburante che potrebbe aver preso la strada del mercato nero sia in Italia che all’estero. Un fatto del genere era avvenuto negli anni scorsi nella zona di Monselice.


«Abbiamo chiesto dettagli», spiega il sindaco Dori, «perché ritengo che è un fatto grave che va affrontato con grande preparazione. La società ha assicurato che aumenterà tutte le misure necessarie a disposizione per evitare altri fatti del genere».


Le operazioni di bonifica del gasolio finito in acqua sono continuate anche per tutta la giornata di ieri, ma invece di chiudere la bretella Mira Lanza, è stato istituito un senso unico alternato per portare avanti le operazioni. «La società Ies – Mol Grup che gestisce l’oleodotto», spiega il comandante della polizia locale Mauro Rizzi, «non ci ha detto quando le operazioni di bonifica termineranno, ci vorrà ancora qualche giorno».Alla fine a rovinare i piani dei ladri, che sarebbero andati avanti a fare il pieno a camion cisterne forse per anni, è stato un rotore a barra di quello utilizzato dai consorzi di bonifica e dagli agricoltori per lo sfalcio delle rive dei canali. Un rotore in grado di tranciare grossi arbusti e in questo caso anche un grosso tubo secondario agganciato dai ladri alla condotta principale dell’oleodotto.


I pompieri sono intervenuti con più squadre e con gli specialisti Nbcr (nucleare biologico chimico radiologico).


Alessandro Abbadir


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