Ogni residente produce 550 chili di rifiuti

A Venezia e Chioggia il costo pro capite è di 50 euro in più rispetto agli altri comuni. E il turismo abbassa la differenziata
Di Francesco Furlan

È un gesto quotidiano al quale non diamo troppo peso ma nel corso di un anno, sacchetto dopo sacchetto, ognuno di noi produce 550 chili di rifiuti, pari a circa un chilo e mezzo al giorno. È una media, ovviamente, data dal totale dei rifiuti conferiti nel 2015, pari a quasi 490 mila tonnellate, divisi tra gli oltre 883 mila residenti che abitano nei 45 comuni del Bacino ambientale di Venezia, che comprende i 44 Comuni della Città metropolitana più Mogliano.

I dati sono consultabili in uno studio realizzato dall’Ente di Bacino per l’approvazione, avvenuta l’altro giorno, del Piano economico finanziario, vale a dire i soldi necessari per far funzionare la macchina della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti: una somma pari a 205 milioni di euro. Lo studio dell’Ufficio di Bacino, guidato dal direttore Paolo Diprima, ha analizzato per ciascun Comune e per zone il tipo e il costo del servizio di raccolta. Scoprendo, in 50 pagine, aspetti interessanti per chi voglia farsi un’idea sul rapporto tra il nostro territorio e i rifiuti.

I costi di gestione. Il costo medio di gestione per tonnellata conferita risulta molto più alto a Venezia (500 euro), molto superiore rispetto ad altre zone come Chioggia, dove è a 340 euro, il Veneto orientale o l’area centrale dove il costo oscilla tra i 234 e i 240 euro. Il maggiore costo di Venezia è dettato ovviamente dalla difficoltà della raccolta nella città lagunare, ma anche dal fatto che in tutto il centro storico e le isole - con l’eccezione del Lido - non si fa la raccolta del rifiuto umido, e probabilmente mai ci si arriverà.

«Al momento è impossibile», spiegano da Veritas, «perché differenziare l’umido imporrebbe una raccolta quotidiana o, in alternativa, l’individuazione di aree di stoccaggio isolate, ed è impossibile. Si potrebbe fare, decidendo di far lavorare gli operatori ogni giorno, ma i benefici sarebbero inferiori ai costi di gestione». Oggi il rifiuto umido raccolto nel centro storico diventa, insieme alla frazione secca, combustibile da rifiuto negli impianti Ecoprogetto a Marghera. Su Venezia gravano molto anche i costi per spazzare le calli e tenere puliti campi e campielli.

La spesa pro capite. La caratteristica di Venezia emerge anche nel costo annuo per residente, quello che ognuno di noi paga in bolletta per lo smaltimento dei rifiuti. Se nei 45 Comuni del Bacino il costo medio è di 92 euro si scende a 73 nei Comuni che applicano la Tarip, sostanzialmente i comuni dove la raccolta dei rifiuti avviene porta a porta - l’ultimo arrivato nella famiglia è il Comune di Mira, non senza proteste da parte dei residenti - mentre nei comuni con una maggiore presenza di turisti il costo è più alto: Venezia e Chioggia sopportano i costi più elevati della tariffa media per residente, entrambe intorno ai 119 euro (50 euro in più) mentre nelle altre aree il costo pro-capite per residente oscilla tra i 70 nel Litorale e gli 82 negli altri Comuni.

La differenziata. Anche sul fronte della raccolta differenziata la situazione è molto diversa da comune a comune. La media, tra i Comuni del Bacino, è del 60 per cento ma è molto più elevata - sfiorando il 70% - nei Comuni in cui si pratica la raccolta differenziata porta a porta mentre nel resto dei Comuni è intorno al 59%. Come prevedibile la raccolta differenziata funziona meno nei comuni con una maggiore vocazione turistica: a Venezia è al 50%, a Chioggia è al 57%, e nel litorale non riesce a superare il 52%. L’impatto del turismo si riflette anche sulla quantità media dei rifiuti prodotti da ogni singolo residente. Se la media è di 550 chili nei comuni del litorale, da San Michele (Bibione) a Cavallino-Treporti raggiunge i 1140 chili. Aumentare la raccolta differenziata anche tra i turisti - soprattutto nelle strutture ricettive - è l’obiettivo di questi Comuni.

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