Oggi tavolo tecnico con i Comuni il 30 un comitato della Regione
Emergenza smog, qualcosa si muove. Lentamente, ma si muove. Oggi si riunisce il tavolo tecnico con i 44 Comuni della provincia, convocati dagli uffici del settore Ambiente della nuova città metropolitana di Venezia. Appuntamento alle 9 in via Forte Marghera per il tavolo che dovrebbe affrontare l’emergenza smog che da inizio dicembre ha reso davvero pessima l’aria che respiriamo. E studiare azioni per ridurre lo smog.
Regione. Il 30 dicembre invece si riunisce il comitato di indirizzo e sorveglianza convocato dalla Regione che dovrebbe pensare ad interventi di area vasta, gli unici davvero efficaci, per fronteggiare l’emergenza polveri sottili. Convocazioni attese da settimane e sulla cui efficacia nessuno scommette, mentre l’emergenza ambientale permane.
Arpav. «I valori delle polveri sottili sono oramai da un mese sopra i limiti di legge e le previsioni meteo, ci dicono anche i colleghi del centro di Teolo, non prevedono l’arrivo almeno fino a Natale della pioggia, l’unica che potrebbe attenuare il fenomeno», spiega Salvatore Patti, responsabile dell’Osservatorio Aria dell’Arpav, l’agenzia regionale per l’ambiente che con i propri tecnici parteciperà ai due tavoli presentando una serie di proposte operative di intervento di amministrazioni ed enti.
Nuovo piano. In seconda commissione in Regione si discute, intanto, del nuovo piano dell’Aria che dovrebbe sostituire quello in vigore, datato 2006. Gli ultimi dati delle centraline confermano che l’emergenza ambientale continua, inesorabile. I dati di domenica portano ad 86 gli sforamenti dei valori del Pm10 in via Beccaria a Marghera; 80 sforamenti a Spinea; 79 in via Tagliamento alla Gazzera; 73 al parco Bissuola. La concentrazione massima di domenica è stata di 120 microgrammi per metro cubo (contro il limite di 50) a Marghera e Parco Bissuola.
Vademecum. Il Comune ha varato un vademecum con consigli utili ai cittadini per contribuire a ridurre l’inquinamento. Prima era arrivata un’ordinanza che limitava il riscaldamento a 19 gradi (2 gradi di tolleranza) in case, scuole, uffici, mentre nelle industrie e nei laboratori artigianali non dovrà salire oltre i 17 gradi. Gli impianti alimentati da combustibili liquidi o solidi vanno spenti dalle 16 alle 18 di ogni giorno ed è vietata la combustione all'aperto. Ai trasgressori sarà applicata una sanzione che va da 25 a 500 euro.
Polveri. Ora si sta valutando una nuova ordinanza che estende l’orario di spegnimento delle stufe, per ridurre l’emissione di polveri, mentre non è ancora stata assunta una decisione di giunta sulla proposta di blocco del traffico. (difficile fermare le auto il 27 dicembre). Se ne riparlerà più avanti sempre che oggi in sede di tavolo tecnico zonale con i Comuni della Provincia non si decida un’azione comune, un blocco allargato che per esempio il sindaco di Spinea, Checchin, vede di buon occhio. Molto dipenderà dalla presenza di Brugnaro e dal numero dei partecipanti: al tavolo di ottobre erano solo 14.
Follini. Ieri il sindaco di Marcon, Andrea Follini, ha emanato un’ordinanza simile a quella veneziana: divieto di scaldare oltre i 20 gradi case, uffici, negozi, palestre, chiese mentre il limite è dei 18 gradi per i capannoni industriali e artigianali; stop alla climatizzazione di cantine, garages, ripostigli, box; riduzione a 10 ore dell’esercizio massimo giornaliero di impianti di riscaldamento (escluse case di cura, scuole e asili). Nel caso siano presenti impianti diversi, è vietato l’uso di legna da ardere e biomasse combustibili come le stufe a pellets. «Interventi che da soli servono a ben poco», ammette Follini.
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