Oggi l’addio all’operaio morto punto da una vespa
Filippo Speretta aveva 43 anni. La cerimonia alle 15.30 nella chiesa di La Salute Molti messaggi sui social. Il ricordo del sindaco Cappelletto: «Un uomo generoso»
COLUCCI - DINO TOMMASELLA - CAORLE - SPERETTA FILIPPO DE LA SALUTE DI LIVENZA
SAN STINO. Tutta la comunità sanstinese, e non solo quella di La Salute di Livenza, si stringerà oggi pomeriggio attorno alla famiglia di Filippo Speretta, l’operaio di 43 anni deceduto per le conseguenze della puntura di una vespa, due settimane fa. Dopo il rosario ieri sera, i funerali sono stati fissati per oggi alle 15.30 nella chiesa parrocchiale di La Salute. La salma poi proseguirà per il vicino cimitero di San Giorgio di Livenza.
Dolore anche a Cessalto, dove l’operaio lavorava alla Imesa Spa, una fabbrica dove si producono elettrodomestici.
L’uomo era andato in choc anafilattico e da quel giorno non si era più ripreso. Già in precedenza era stato vittima di un episodio simile, da cui però si era brillantemente ripreso, tanto da poter condurre una vita assolutamente normale. Dopo un iniziale ricovero a Portogruaro, l’uomo era stato trasferito all’ospedale di San Donà di Piave. Qui, in un grande slancio di solidarietà, la famiglia di Filippo, rimasta sempre molto riservata in tutto questo periodo, ha deciso di donare gli organi. Il loro “eroe” vivrà in altre persone.
Filippo Speretta lascia nel dolore la moglie, il figlio adolescente, i genitori, la sorella e molti altri parenti che gli volevano bene. La consorte gestisce un pubblico esercizio nel vicino territorio di Caorle, a San Giorgio di Livenza. «Grande lavoratore, ha saputo integrarsi perfettamente nell’azienda», aveva di lui detto qualche giorno fa Luciano Miotto, suo datore di lavoro ed ex vicepresidente di Confindustria Treviso.
Un ricordo l’ha tracciato anche il sindaco di San Stino, Matteo Cappelletto, che vive nella stessa località di Speretta. «Abitava nella zona delle case popolari, in via XXV Aprile. Era conosciuto da tutti. Si adoperava molto per il prossimo. Infatti», ricorda con affetto il primo cittadino sastinese, «veniva sempre a darci una mano in occasione della preparazione della Casera del Borghetto, località di La Salute molto caratteristica, che dista pochi metri dalla sua abitazione».
Fioccano ricordi sui social che parlano di La Salute. «Lui», ha scritto Elisa Cella suscitando commozione, «è stata una persona importante, una persona che ha riempito di risate la mia adolescenza, una persona che ha saputo adattarsi a tutte le situazioni che la vita gli ha posto davanti: Filippo, un uomo che si è dimostrato generoso fino all’ultimo e che non ringrazierò mai abbastanza per non essere stato solo un amico di mio fratello ma in qualche modo un vicefratello per me. Addio Filippo, possa il sole brillare sempre sul tuo viso» .
Rosario Padovano
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