Oggi i funerali solenni del poliziotto sub morto nel Brenta
PADOVA. Verranno celebrati oggi, lunedì 22 febbraio, i funerali di Rosario Sanarico, 52 anni, l’ispettore di polizia in forza al gruppo sommozzatori di La Spezia morto venerdì pomeriggio durante le ricerche nel Brenta del corpo di Isabella. Ieri mattina, dopo il nullaosta per la sepoltura, la salma di Sanarico ha lasciato la città scortata da un equipaggio della Squadra Volante della Questura e da una pattuglia della Polizia Stradale. A La Spezia, all’interno della cappella del Centro Nautico e Sommozzatori della Polizia di Stato, è stata quindi allestita la camera ardente e oggi alle 16 si terrà il funerale in forma solenne nella chiesa parrocchiale di San Michele Arcangelo a Pegazzano. È stato dichiarato il lutto cittadino. Saranno presenti a dare l’ultimo saluto al valoroso ispettore di polizia il vice capo vicario della Polizia, il prefetto Luigi Savina, e il questore di Padova Gianfranco Bernabei. Intanto sul luogo della tragedia in questi giorni continuano a susseguirsi le visite delle persone che portano un lumino, un fiore o semplicemente un pensiero. E ieri qualcuno ha pensato anche di appendere un foglio con stampata “La preghiera del poliziotto”. Intanto la Procura di Padova ha aperto un fascicolo su quanto accaduto, per verificare eventuali negligenze o errori. Il pm che si sta occupando del caso, Giorgio Falcone, lo stesso che sta lavorando al caso Noventa, ha ordinato il sequestro dell’attrezzatura da sub utilizzata da Sanarico, che nelle ricerche era alla guida degli uomini del Centro nautico sommozzatori della polizia di La Spezia. Nessuno per il momento risulta iscritto nel registro degli indagati. Secondo i primi accertamenti l’ispettore, particolarmente esperto nelle immersioni subacquee, sarebbe rimasto incastrato sul fondo della chiusa di Stra, profonda circa 4 metri, a causa di un sifone. E nonostante l’intervento di un sommozzatore della polizia prima e di uno dei vigili del fuoco poi, Sanarico è rimasto sott’acqua per almeno 50 minuti. Una volta riemerso, immediatamente soccorso dai sanitari del 118, gli è stato praticato per oltre 40 minuti il massaggio cardiaco, ma purtroppo per il cinquantaduenne non c’è stato nulla da fare e una volta arrivato in ospedale dopo poche ore è morto. Ad un collega è toccato il duro compito di avvisare la famiglia a La Spezia: la moglie Antonella Esposito e i due figli, Alessio Ferdinando e Annavera, la quale gli aveva regalato l’adorato nipotino di sette anni. I parenti insieme sono arrivati a Padova dove in obitorio, stretti attorno al loro caro, hanno incontrato anche il capo della polizia Alessandro Pansa, giunto appositamente a Padova per portare il proprio omaggio al poliziotto. E ieri il Dipartimento della Protezione Civile ha espresso il suo cordoglio. Il capo del Dipartimento Fabrizio Curcio, ha rinnovato la «stima e l'apprezzamento per il ruolo e lo spirito di abnegazione che caratterizza ogni giorno il lavoro degli uomini e delle donne della Polizia di Stato».
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia