Oggi aprono tre mostre un segnale di ripartenza L’arte disegna il futuro

Venezia

Se bisogna ancora stare attenti agli assembramenti tra persone, non si corre alcun pericolo a immergersi in un mare di cultura. Per dare un messaggio di quanto la cultura sia uno dei pilastri della città, molte delle gallerie veneziane si sono unite creando un percorso tra opere contemporanee. Lo Spazio Punch e la Galleria Michela Rizzo della Giudecca e la Galleria Pane di Dorsoduro oggi inaugurano tre mostre con lavori di artisti provenienti da diverse gallerie (oggi solo su prenotazione a info@galleriamichelarizzo.net e martina@albertapane.com).

La filosofia che le unisce è quella di dare un segnale di ripartenza, ma anche di mostrare che esistono persone che contribuiscono a mandare avanti un’economia che non è solo turistica. «A Venezia tutto ruota su cultura e turismo, ma manca la residenzialità ed è per questo che è anche difficile ripartire», ha detto ieri presentando il progetto Rizzo con Augusto Maurandi dello Spazio Punch e Alberta Pane «Noi abbiamo voluto però investire proprio sulla cultura che significa anche dare lavoro a elettricisti, allestitori, trasportatori e tante altre maestranze». La mostra di Rizzo si intitola Assembramenti, ma sottinteso di arte. Nei trentatré artisti esposti ci sono i celebri Hamish Fulton e Francesco Jodice e molti veneziani come Mariateresa Sartore, Luca Clabot, Silvano Rubino e Sophie Westerlind che ha scelto di vivere a Venezia. Lo Spazio Punch, nato nella ex fabbrica del famoso digestivo, è un modello di come molti luoghi veneziani potrebbero essere utilizzati.

«Abbiamo ospitato per cinque mesi undici artisti della Fondazione Malutta dando vita alla più grande mostra di pittura under 35 ora in Italia», spiega Maurandi, «chissà, magari in un futuro questi luoghi potranno essere ricordati come le Scuole dove si formavano gli artisti».

Maurandi, Rizzo e Pane hanno anche raccontato di come l’acqua alta di novembre abbia devastato lo spazio e messo a dura a prova le attività. Maurandi, che ha prodotto a Treviso per l’occasione un numero limitato di birre ExB come omaggio alla fabbrica Punch, ha spiegato il progetto vincente: «Alla base dello Spazio Punch no profit c’è un dialogo di anni con il territorio che ci segue e partecipa, tanto che in alcuni eventi abbiamo fatto più numeri dell’M9. È credendo nel territorio che siamo riusciti a costruire questo luogo che continua a crescere».

Tuttavia questo grande lavoro di chi sta investendo nella cultura fino ad adesso non ha ricevuto alcun sostegno. «Facciamo tutto da soli, se avessimo un contributo potremmo fare ancora di più per dare alla città non solo turismo», hanno detto.

“Pesi massimi” ospita 15 opere astratte e figurative di giovani artisti che gravitano tutti su Venezia, come Thomas Braida o Nicolas Magnant. —

Vera Mantengoli

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