Oggi alle 13 l’addio a Ivano Beggio

La commemorazione del fondatore dell’Aprilia con i dipendenti di Noale e Scorzè
Max Biaggi (s) e Ivano Beggio nello stand di Aprilia alla 54/a esposizione internazionale del Motociclo a Milano, il 21 novembre 1995. ANSA/ FERRARO
Max Biaggi (s) e Ivano Beggio nello stand di Aprilia alla 54/a esposizione internazionale del Motociclo a Milano, il 21 novembre 1995. ANSA/ FERRARO

NOALE. È il giorno dell’addio a Ivano Beggio, l’ex patron di Aprilia morto martedì dopo una malattia. A salutare il 73enne imprenditore saranno in tanti, in una duplice cerimonia che si dividerà tra Asolo, dove risiedeva, e Noale, dove aveva il cuore e si trova quella fabbrica messa in piedi mattone dopo mattone a partire dagli anni Settanta.

Le esequie si celebreranno alle 11 nella cattedrale di Asolo. Oltre ai familiari, parenti e amici, ci saranno anche due sindaci del Miranese, Patrizia Andreotti per Noale e Giovanni Battista Mestriner per Scorzè, i comuni sede degli uffici, del reparto corse, dello stabilimento della casa motoristica e dove, a Rio San Martino, il 31 agosto 1944 è nato. Poi entrambi scenderanno a Noale, dove ci sarà la commemorazione in centro, proprio ai Giardini Beggio intitolati ai genitori del 73enne, Alberto e Ida.

In linea di massima, il feretro dovrebbe arrivare attorno alle 13, minuto più minuto meno, perché dipenderà dal traffico nel tragitto da Asolo alla città dei Tempesta. Dietro ci dovrebbero essere pure degli appassionati di moto, in una sorta di corteo improvvisato che, una volta arrivato a Noale, attraverserà la torre delle Campane, quella dell’Orologio sino a giungere ai Giardini Beggio poco distanti dalla rocca medievale.

Qui ci saranno i lavoratori di Aprilia di Noale e Scorzè, che hanno indetto un’assemblea di un’ora proprio per intervenire alla cerimonia, dove ci sarà pure il parroco don Antonio Mensi. Ci saranno dei saluti, dei ricordi di amici e di quanti lo hanno conosciuto, a due passi da quella fontana e monumento realizzato da Arnaldo Pomodoro che raffigura due ruote e donato da Beggio alla città nel 2003. L’uomo lascia la moglie Tina, il figlio Gianluca e due nipoti. (a.rag.)

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