Offese su Facebook a Silvia Olivetti. In due davanti al giudice

Prima udienza del processo contro i molestatori digitali della donna di Marghera convertita all'Islam. Ma era stata lei a provocare lo scambio di battute usando un profilo social con un altro nome

MARGHERA. Offese su Facebook contro Silvia Layla Olivetti, la donna di Marghera convertita all'Islam, fondatrice del Movimento per i diritti dei musulmani in Italia: in due ieri sono comparsi davanti alla giudice per l'udienza preliminare Marta Paccagnella.

Andrea Bonaventura, 49 anni di Borgoricco (avvocato Carlo Costantini), deve rispondere di diffamazione aggravata dalla discriminazione per motivi religiosi.

Luca Ferrari, tassista milanese 48enne (avvocato Achille Gentilcore), oltre che di diffamazione è accusato dalla pm Patrizia Ciccarese anche di stalking nei confronti di Layla, sempre con l'aggravante della discriminazione religiosa.

Quest'ultimo era amministratore dei gruppi Facebook "Bruciamo il Corano", "Movimento per la tutela degli Italiani 2", "Movimento per la tutela degli italiani e delle italiane" e "Khalid? Ma anche no" e secondo l'accusa avrebbe offeso la reputazione della donna e l'avrebbe molestata «in modo da cagionarle stato d'ansia o paura». "Come al solito la Olivetti razzista tenta di impedire la democrazia a chi non si piega ai suoi capricci", "Razzista schifosa, corri a frignare alla Digos", alcune delle frasi incriminate nelle quali Olivetti viene bollata come "quadrupede asinina".

Carta d'identità, patente e passaporto col velo islamico?

Al padovano, la Procura contesta frasi tipo "Se la incrocio per strada le sputo in faccia" e "Mi minacciano e io gli entro in casa". In udienza preliminare, l'avvocato di Ferrari ha depositato alcuni documenti e chiesto il giudizio con rito abbreviato condizionato. Bonaventura, invece, è intenzionato ad affrontare eventualmente il dibattimento.

Le indagini avrebbero accertato che sarebbe stata Layla, attraverso un profilo con un altro nome, a stimolare la conversazione che aveva assunto toni non ortodossi. Silvia Olivetti non si è costituita. La giudice ha rinviato l'udienza al 14 febbraio. 

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