Offese steward di colore allo stadio. Tifoso sotto processo
MESTRE. Una partita, quella del 21 ottobre 2012 allo stadio Penzo tra il Venezia e il Mantova, durante la quale è accaduto di tutto. Anche la vicenda che ieri è finita davanti al giudice Fabio Moretti: il 37enne mestrino Bruno Frison, tifoso arancioneroverde, secondo le accuse, si sarebbe rivolto ad uno degli steward addetto al controllo dei biglietti all’entrata dello stadio e gli avrebbe urlato «Negro di m...», «Chi c... sei tu per controllarmi», minacciandolo poi di spaccargli la faccia.
Un reato previsto dall’apposita legge contro la violenza negli stadi, quello che punisce violenza o minaccia nei confronti degli addetti ai controlli con pene che vanno dai sei mesi ai cinque anni di reclusione, facendo riferimento all’accusa di resistenza a pubblico ufficiale prevista dal codice penale. In quella stessa giornata sono stati registrati anche atti di violenza molto più gravi.
Fuori dello stadio, poco prima dell’inizio dell’incontro che si era concluso con la vittoria della squadra lagunare grazie ad un rigore, un tifoso veneziano, poco lontano da Piazzale Roma era stato colpito alla testa, un aggressione tra fazioni opposte della stessa tifoseria che avrebbe innescato vendette e contro vendette. La rissa, il martello - o forse una spranga - e un tifoso che cade a terra con il cranio sfondato e che si era trovato ricoverato nel reparto di Rianimazione dell'ospedale dell'Angelo di Mestre. Era stato l'epilogo di uno scontro durissimo tra diverse fazioni della tifoseria veneziana. È qui che si erano incontrati i due gruppi, tifosi della stessa squadra ma su fronti politici diametralmente opposti, in totale tra le 15 e le 20 persone. I due gruppi stavano andando allo stadio Penzo. C’erano i ragazzi del Gate 22, di sinistra, una decina o poco più, in maggioranza. E c’erano alcuni giovani dei Vecchi Ultrà 1998, tutti di estrema destra, gruppo sciolto ad agosto i cui membri erano in parte confluiti nella Curva Sud. Era scoppiata la rissa verbale, le solite offese che si lanciano i gruppi politici opposti. Dalle parole erano passati alle mani, poi era spuntato un martello, o forse una spranga, e due ragazzi dei Vecchi Ultrà, due giovani fratelli di Eraclea, erano stati colpiti più volte.
Un episodio sul quale sono state poi avviati accertamenti e indagini e sono anche scattate le manette sia per gli uni sia per gli altri. I processi si sono già celebrati e alcuni sono anche stati condannati. Quello nei confronti del tifoso per resistenza, invece, è iniziato soltanto ieri e proseguirà nei prossimi giorni.
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