Offerta internet nel contratto telefonico di una anziana di 93 anni

Adico studia il caso di una signora, ipovedente, di Malcontenta di Mira che si ritrova il servizio, a sua insaputa. Il figlio vuole chiarimenti da Tim

MALCONTENTA. G.M., 93 anni, pensionata e bisnonna residente a Malcontenta di Mira, dallo scorso febbraio si ritrova con una offerta della Tim-Telecom dal nome allettante, “Internet in regalo”, che le permette di navigare sul web a condizioni vantaggiosissime. Peccato che l’anziana, quella promozione, non l’abbia mai richiesta, anche perché non avrebbe avuto alcun motivo di farlo: non ha mai usato internet in vita sua e non sa neppure cosa sia un modem o una linea Adsl ma soprattutto non ha mai avuto un computer o un pc.

Ecco perché il figlio, che si è accorto dell’offerta leggendo la fattura di febbraio, ha deciso di rivolgersi all’Adico, che ha reso pubblica questa storia, anche dopo aver analizzato le condizioni per la disattivazione del contratto che, oltre a essere poco chiare e trasparenti e a richiedere comunque l’invio di una comunicazione, contemplano un costo assolutamente inammissibile per una promozione partita senza il consenso dell’utente. “Purtroppo – commenta Carlo Garofolini, presidente dell’associazione – l’attivazione di servizi e offerte non richieste è molto diffusa fra le compagnie telefoniche come fra i fornitori di luce e gas. Interveniamo spesso chiedendo il recesso o la disattivazione ma non è giusto che le persone debbano perdere tempo e spesso soldi per sistemare situazioni che non sono dipendenti da loro scelte. In questo caso, ci chiediamo come abbia fatto la Tim ad attivare una promozione di questo genere a una pensionata di 93 anni. Visto che l’anziana è loro cliente, conoscono benissimo la sua età. La donna, fra l’altro, oltre a non sapere neppure cosa sia internet, è anche ipovedente”.

Ora la vicenda verrà analizzata dall’ufficio legale dell’associazione che sta studiando le comunicazioni inviate da Tim-Telecom alla donna. “Da una prima analisi – continua Garofolini – emergono delle cose poco chiare. In particolare, si dice che il recesso prevede l’esborso di 35,18 euro a fronte dei costi di disattivazione sostenuti da Tim. Naturalmente la nostra assistita non pagherà nulla, perché non ha mai richiesto nulla. Ci domandiamo, però, come mai molte aziende continuino ad attivare promozioni e ad avviare contratti senza che ci sia una volontà da parte dell’utente. Queste vicende non devono più accadere, soprattutto quando ci vanno di mezzo persone molto anziane”.

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