Odissea della nave Zenith, ora i crocieristi chiedono i danni
VENEZIA. Si sono incontrati a Madrid, per una giornata di brutti ricordi e di rabbia. A trovarsi decine di passeggeri dei circa 1.672 (oltre a 603 membri dell’equipaggio) che lo scorso 24 giugno erano a bordo della nave da crociera spagnola Zentih, in avaria a 16 miglia al largo di Chioggia per un incendio, scoppiato alle 3.48 della notte, alla sala macchine.
Un incendio che aveva messo fuori gioco il motore, nonostante il tentativo dei tecnici di ripararlo. Un incubo in alto mare, conclusosi solo all’una di notte del 25 giugno con la decisione concordata con la Capitaneria di Porto e l’unità di soccorso di mettere in azione tre rimorchiatori per trasportare la nave alla banchina Liguria del "molo A" di Marghera. Vacanza rovinata, notte in albergo, e poi tutti di nuovo a casa, con voli organizzati dalla Pullmantur prevalentemente per Madrid e Barcellona.
Anche se la compagnia si è più volte spesa spiegando di aver fatto il possibile per ridurre i disagi dei propri passeggeri, molti di loro non hanno intenzione di accontentarsi di un biglietto di scuse e del rimborso del biglietto della vacanza andata, letteralmente, in fumo. «Vogliamo che ci vengano riconosciuti i danni che abbiamo subìto», raccontano i promotori dell’iniziativa del comitato “Afectados Pullmantur” che oggi metteranno nero su bianco la nascita dell’associazione.
A coordinare l’incontro è l’avvocato Antonio Garcia Barba, che già difende i crocieristi spagnolo che si trovavano a bordo della Costa Concordia finita contro uno scoglio nei pressi dell’isola del Giglio il 13 gennaio dello scorso anno.
«L’obiettivo dell’associazione che si costituisce con questo incontro» spiega l’avvocato Barba, dal suo ufficio di Malaga «è di chiedere tutti insieme alla società Pullmantur i danni morali per quanto subìto. Proprio per questo prima si cercherà un accordo e se non sarà possibile si procederà la causa, se così deciderà l’associazione formata dai passeggeri». «Per questo la riunione», aggiunge l’avvocato, «serve non solo a costituire il comitato, ma anche a decidere quali misure prendere contro la Pullmantur responsabile di quanto accaduto».
L’associazione si costituisce a Madrid perché a bordo della Pullmantur c’erano soprattutto turisti spagnoli, i quali raccontano di una gestione dell’emergenza terribile, rispetto a quanto comunicato ufficialmente dalla compagnia spagnola. «Siamo indignati per il mancato riconoscimento del danno che ci è stato provocato», spiega uno dei membri dell’associazione, Carmen Martinez Sevila, di Alicante, «e della poca sensibilità della compagnia. Sulla Zentih sono stare ore terribili, molti di noi hanno respirato molto fumo, nessuno ci diceva cosa fare, i bagni erano inutilizzabili. Una gestione pessima».
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