Occupazione, aumentano le assunzioni

Per l’Inps 900mila contratti in più con gli sgravi fiscali. Bene la produzione industriale. Padoan: «Fuori dalla crisi»

ROMA Buone notizie in arrivo dal fronte dell’occupazione. Crescono infatti i nuovi posti di lavoro e, grazie alla decontribuzione dei nuovi contratti stabili introdotta dalla Finanziaria dello scorso anno, lo fanno in particolare quelli a tempo indeterminato. Tra gennaio e settembre, dicono i dati dell’Inps sul precariato, si sono registrati 469mila contratti a tempo indeterminato in più. Se si fa il confronto con lo stesso periodo del 2014, nei primi nove mesi del 2015 il dato è stato migliore di 371.347 unità. L’Istituto annota che si tratta di una variazione «fortemente positiva» e nettamente superiore a quella registrata nello stesso periodo del 2014, quando i contratti stabili in più furono circa 98mila. Il saldo complessivo tra attivazioni e cessazioni di rapporti di lavoro subordinato è positivo per quasi 600mila unità.

«Gli ultimi dati Inps sono il segno di una novità» ha detto Matteo Renzi. E l’effetto degli sgravi fino a 8mila euro di contributi, introdotto dal governo, è fondamentale. L’Istituto dice infatti che sono oltre 900.000 gli assunti “stabili” con le agevolazioni contributive previste dalla legge di Stabilità per il 2015. In 703.890 casi si tratta di nuove assunzioni e in altri 202.154 casi di trasformazioni di contratti a termine. Anche grazie a queste agevolazioni, cambia la fisionomia del lavoro in Italia, con uno spostamento verso il tempo indeterminato. Bisogna infatti ricordare che dal marzo scorso è entrato in vigore il jobs act. Il numero dei rapporti stabili sul totale dei rapporti di lavoro attivati o variati passa dal 32% dei primi nove mesi del 2014 al 38,1% dello stesso periodo del 2015. Nella fascia di età fino 29 anni, l’incidenza dei rapporti di lavoro “stabili” sul totale dei rapporti di lavoro passa dal 24,4% del 2014 al 31,3% del 2015. Una situazione complessiva che incoraggia l’ottimismo. E il ministro Pier Carlo Padoan, con un video in inglese pubblicato su Youtube, afferma che l’Italia sta uscendo dalla crisi. «I conti pubblici sono sotto controllo e il debito pubblico inizierà a calare dal 2016, grazie alla maggiore crescita e al continuo avanzo primario» spiega il titolare dell’ Economia, per il quale le riforme strutturali «stanno cominciando a dare frutti». Padoan, al termine del consiglio Ecofin, si è detto ottimista sull’opinione che la prossima settimana la Commissione Europea darà della legge si Stabilità. «Mi aspetto che le ragioni per le quali chiediamo le clausole di fessibilità siano assolutamente accolte» ha detto il ministro. «In ogni caso» per Padoan «non ci sarà nessuna richiesta di fare qualcosa in cambio di qualcos’altro». Ovvero: non è previsto che la Commissione chieda al governo manovre aggiuntive.

Buone notizie arrivano anche dalla produzione industriale a settembre. La produzione cresce dello 0,2% rispetto ad agosto, quando era calata dello 0,5%, e anche nei dodici mesi aumenta dell'1,7%. Gli ultimi dati Istat mostrano che, ancora una volta, fa la parte del leone la fabbricazione di mezzi di trasporto, in espansione del 23,2% nell'anno. In particolare la produzione di autoveicoli continua a segnare balzi a due cifre e a settembre sale del 53,1% rispetto al 2014. Nei primi nove mesi del 2015 la produzione dell'insieme dell'industria italiana aumenta in media dello 0,9% e quella del settore auto del 45,6%. I dati sull’occupazione offrono la possibilità di cominciare a vedere la luce in fondo al tunnel. E la numero uno della Cisl, Annamaria Furlan, parla di un dato «finalmente positivo». Questo, però, non vuol dire che il governo ha fatto tutto quello che si doveva fare. E Furlan lo dice senza girarci troppo intorno: «Dopo tanti trimestri di segno meno, abbiamo dati positivi su occupazione, produzione industriale e consumi. Ma non basta. Dobbiamo creare le condizioni affinché 3 milioni di disoccupati trovino un lavoro e questo si può determinare solo con la crescita».

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