Occhio bionico a donna mestrina «Finalmente vedrò i miei figli»

Ridare la vista a chi l’aveva persa, riaprire la possibilità di luce a chi sembrava destinato solo al buio. Non è più fantascienza: il primo impianto di retina artificiale in un ospedale italiano non universitario è stato eseguito a Camposampiero (Pd). I due impianti di “occhi bionici” sono stati effettuati il 24 e il 26 gennaio; tutto è rimasto segreto, in attesa che il decorso post operatorio passasse senza problemi. Ma ora si può festeggiare: i due interventi, il 14° e 15° in Italia, sono stati eseguiti da Marzio Chizzolini, direttore dell’Unità operativa complessa di Oculistica dell’ospedale di Camposampiero, con la sua equipe chirurgica che vede impegnato Francesco Parmeggiani dell’Università di Ferrara.
A beneficiare dell’operazione sono stati un uomo ed una donna, di 65 e 51 anni, Flavio Ferraro di Bassano e Paola Mariotto di Mestre, diventati ciechi a causa della retinite pigmentosa, malattia rara ed ereditaria che causa una progressiva degenerazione delle cellule foto sensibili della retina, portando gradualmente alla cecità. A celebrare l’evento è intervenuti il presidente della Regione, Luca Zaia.
«Finalmente vedrò i miei figli». Paola Mariotto oggi compie 52 anni. Gli occhi bionici le permetteranno di vedere i suoi cuccioli: «Non ci ho più visto poco dopo i 20 anni. Oggi è un compleanno speciale: so che non vedrò come quando ero piccola, ma solo il fatto di pensare che potrò scorgere i miei due figli per me è qualcosa di straordinario, che cambia la mia vita. Adesso si svolgerà un percorso di riabilitazione, lungo e difficile, ma l’aiuto dei medici dell’ospedale di Camposampiero mi darà forza. Non posso che ringraziare di cuore il dottor Marzio Chizzolini e la sua equipe oltre che la Regione che ha creduto in queste tecnologie».
La Regione a dicembre ha finanziato questo progetto pilota di riabilitazione visiva: 631.200 euro necessari allo svolgimento del progetto e per l’impianto complessivo di 7 sistemi di protesi retinica entro giugno del prossimo anno.
Gli interventi, fino a poco tempo fa considerati fantascienza, hanno riguardato l’impianto della protesi retinica Argus II, prodotta dell’azienda Second Sight Medical Products, con sede in California e uffici europei in Svizzera. Il Reparto Oculistico di Camposampiero è la prima struttura ospedaliera non universitaria in Italia ad ottenere l’accreditamento per eseguire l’impianto della protesi retinica. «Già un anno fa eravamo stati selezionati come centro per il Nord Italia, in seguito la Regione ha approvato uno studio sui pazienti affetti da retinite pigmentosa che, avendo visto, possono interpretare i segnali luminosi che l’impianto produce stimolando elettricamente la retina. I primi risultati sono confortanti e i pazienti hanno risposto positivamente alle prime stimolazioni degli elettrodi.
Silvia Bergamin
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