«O piove o sarà il disastro» L’allarme della Coldiretti
DOLO. Per l’agricoltura della Riviera del Brenta e del Miranese, se non piove subito e ininterrottamente, o in montagna non ci saranno forti nevicate, si preannuncia un disastro. Ad annunciarlo sono i responsabili della Coldiretti dei due comprensori Fabio Livieri per il Miranese e Michele Terrin per la Riviera del Brenta. A rischio tutti i seminativi: mais, grano, ortaggi, bietole. Le colture potrebbero essere azzerate anche dalla decisione degli agricoltori viste le condizioni, di non coltivare. Danni insomma in arrivo per decine di milioni di euro.
«In questi giorni», spiegano Livieri e Terrin, «sono state fatte misurazioni sui terreni e si è appurato che appena sotto la superficie umida, cioè solo qualche centimetro in profondità, il terreno è completamente secco e compatto. Un terreno che non lascia la possibilità ad alcun semente di crescere . Questo perché a causa della siccità di questi mesi, il livello delle falde acquifere si è notevolmente abbassato quindi il terreno resta sterile».
Il problema dunque anche se appare non attuale, lo diventerà a marzo, appena saranno fatte le semine. Le piante cresceranno quel poco che basta, assorbendo l’umidità dalla superficie del terreno, e poi seccheranno. Secondo Coldiretti in Riviera sono a rischio le grandi coltivazioni di mais a Mira, Dogaletto e Giare. Il mais e il frumento hanno la semina a metà marzo. Nell’area sud della Riviera del Brenta, vi sono anche forti colture di bietole che vanno seminate da fine febbraio. Queste se la stagione non cambia radicalmente potrebbero avere delle flessioni di produzione fino al 60 %. Nel Miranese sono gli ortaggi della zona di Martellago, Scorzè e Noale quelli più in pericolo. «La situazione è talmente preoccupante», spiega Fabio Livieri, «che se va avanti così, i coltivatori potrebbero decidere di non coltivare nemmeno. Irrigare il terremo reso arido da mesi di siccità autunnale ed invernale potrebbe essere una operazione anti economica che non vale il guadagno derivante dalla produzione».
Da questa situazione drammatica, potranno salvarsi ovviamente gli ortaggi da serra sia il settore del florivivaismo comparti diffusi sia nell’areadella Riviera (a Camponogara, Campagna Lupia e Campolongo) che in quella del miranese (a Mirano, Salzano e Scorzè). Il terreno poi potrebbe diventare un problema anche per la coltivazione della vite, cioè la produzione di vino. «Se ci sarà un terreno così siccitoso, accompagnato da un’estate calda e secca», conclude Livieri, «la produzione di vino della Riviera del Brenta tra cui molti doc, sarà di fatto dimezzata». Non resta perciò a questo punto, che sperare nella pioggia.
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