Nutrie, cacciatori pronti a sparare

Babbo: «Aspettiamo indicazioni chiare per poterci muovere»

«Ci fa piacere che il disegno di legge sia stato ormai approvato, adesso vedremo cosa accadrà all’atto pratico». Dopo tanta attesa e denunce continue, Luciano Babbo, riferimento assoluto nel Veneto Orientale per Federcaccia e per l’ambito territoriale, sembra stupito e incredulo davanti all’approvazione. I cacciatori del territorio da anni denunciano il problema delle nutrie e della loro incredibile proliferazione, salite fino a 150 mila solo nel territorio del Veneto Orientale tra litorale e entroterra sandonatese e portogruarese.

Ma, in assenza di una legislazione specifica in materia, tutto sembrava destinato a restare nel limbo, senza che nessuno se ne occupasse davvero e con competenza. Hanno creato seri problemi in corrispondenza degli argini, scavando buche e tane, e contribuendo a determinare problemi di assestamento dei terreni. Senza considerare i danni all’agricoltura che iniziano ad essere sempre più insostenibili. Lungo le strade, sono state più volte investite o hanno distratto gli automobilisti, soprattutto nelle località tra Meolo e Portegrandi, sulla Triestina. Ormai la gente si era abituata a vederle, quasi rassegnata, anche se gli agricoltori ormai non ne potevano più.

«Il disegno di legge ha recepito molte delle nostre indicazioni», commenta a caldo Luciano Babbo, profondo conoscitore del fenomeno e della proliferazione dei roditori, «adesso si interesserà la Città metropolitana che a sua volta si rivolgerà agli agricoltori e consorzi di Bonifica e a chi ha il porto d’armi per gli abbattimenti nel concreto. Abbiamo seguito costantemente accordi e procedimenti, l’approvazione dell’altro giorno è stata certamente un momento importante perché noi stessi abbiamo fornito molte delle idee che sono state recepite. E dopo arriveranno i soldi per lo smaltimento che sono parte integrante di questo processo previsto dal disegno di legge».

«Sembrerebbe tutto perfettamente concordato», conclude il referente dei cacciatori, «e certamente siamo molto fiduciosi in merito ai risultati che saranno ottenuti con la nuova legge, anche se ovviamente dobbiamo vedere adesso cosa accadrà».

Scettici finora sono stati invece altri operatori, soprattutto quelli che hanno lavorato nei settori quali la deratizzazione. A San Donà, Beppino Bullegato, che lavora nel settore dagli anni ’70, ha sempre suggerito come unico metodo realmente efficace quello di una caccia selettiva, con veleni e sostanze mirate per intercettare le nutrie nei loro spostamenti: «Lo avevo detto nel lontano ’88, quando mi minacciarono di denuncia per la caccia alle nutrie ed ero sotto costante controllo delle guardie. Le gabbie, ad esempio, risolvono l’1 per cento del problema, mentre l’abbattimento è complesso. I veleni selezionati sono una soluzione, magari mescolati a mais o fette di mele nelle zone più infestate dove c’è il loro passaggio». (g.ca.)

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