Nuovo stadio, la replica di Orsoni: «Tutto fermo per colpa di Marchi»
VENEZIA. «Un messaggio per Korablin? Eccolo: dica al presidente di Save, Enrico Marchi, di smetterla di mettersi di traverso. Perché le responsabilità di questa situazione, decisamente complicata, sono di Save e poi della Regione Veneto che tiene fermo in cassetto il nostro Pat ad un anno dalla presentazione. Di certo, però, se superiamo lo scoglio Save, superiamo anche il secondo».
Il sindaco di Venezia Giorgio Orsoni non le risparmia ad Enrico Marchi, presidente di Save. La partita a scacchi si accende dopo che Yuri Korablin, presidente del Venezia Calcio, ha annunciato che entro il 30 gennaio potrebbe decidere di abbandonare i suoi sogni legati alla realizzazione del nuovo stadio a Tessera, un affare da 200 milioni di euro che si è impantanato davanti al chilometro di vincoli aeroportuali previsti dal masterplan di Save e adottati dall’Enac.
Enrico Marchi, presidente di Save, ieri si è detto solidale con Korablin. «Con il sindaco Orsoni è impossibile dialogare. Ricordo a Korablin che se fosse stato per Save, lo stadio si faceva dal luglio 2008 quando firmammo l’accordo sul quadrante con il sindaco Cacciari. Sei anni dopo lo stadio sarebbe stato pronto. Nell’ottobre 2011 è intervenuto il vincolo di un chilometro, cosa nota ad Orsoni che ha preferito però andare avanti con il Pat e a dimostrazione della nostra buona volontà, abbiamo opzionato i terreni per un accordo con il Comune, terreni che siamo pronti ad acquistare. Ma a febbraio 2013 alla nostra proposta Orsoni, che fa la guerra a tutti, ha detto di no, cercando invece un accordo con l’Enac, bypassando Save e creando non poco imbarazzo al punto che attendiamo di essere convocati al Ministero dei Trasporti».
Giorgio Orsoni, al rientro dall’estero, rispedisce al mittente le accuse e parla chiaro.
«Le guerre le fa sempre e solo Marchi. Nessuna offerta è stata fatta al Comune per quei terreni. Marchi fa opzioni a dimostrazione che vuole speculare al di fuori delle specificità aeroportuali. Ad ottobre con Enac eravamo arrivati ad un accordo sulle fasce di rispetto, un accordo che è stato bloccato da Save. La voglia di speculare di Save e la nuova disciplina imposta dall’Enac sono le cause del fatto che l’accordo del 2008 è saltato», dice Orsoni. «La situazione oggi è molto complessa con una ridotta possibilità di utilizzo dei terreni per stadio e Casinò e un ridotto sviluppo dell’edificato e di conseguenza gli accordi pregressi hanno finito con il saltare da soli». Ma Orsoni non demorde: «Per la mia amministrazione lo stadio è una priorità che vogliamo realizzare e ci riusciremo. A Korablin dico che la porta del mio ufficio per lui è sempre stata ed è aperta. Ma non mi permetto di fare rassicurazioni, al momento. Tutto è legato alla definizione dei rapporti con Enac, un altro incontro è previsto credo già dopodomani (domani, ndr) e rassicurazioni al momento evito di farle, in attesa di capire se un accordo ci sarà, come spero, e di capire se Save non si mette di nuovo di traverso».
Il sindaco, poi, amaramente, ricorda anche lo stallo del Piano di assetto del territorio che ha superato la Vas (Valutazione ambientale strategica) ma in assenza della commissione regionale, sciolta, è fermo da sei mesi in Regione, ad un anno dalla presentazione da parte del Comune.
Dal canto suo, Marchi, di fronte a chi gli ricorda di voler portare avanti un progetto come la seconda pista, che nessuno a Venezia vuole, prosegue il suo scontro frontale con il primo cittadino veneziano. «Servirebbe un rottamatore pure per il sindaco di Venezia che fa le guerre, non solo a noi ma anche al Porto e faccio notare che siamo le due realtà della città che si sono più sviluppate e solo per il fatto che non abbiamo avuto bisogno di autorizzazione del Comune perché il Comune di Venezia, di fatto, non fa nulla e anche rompe le scatole». Altra critica di Marchi al Comune è la riproposizione del progetto del terminal di Tessera in aree «senza viabilità e confinanti con la statale Triestina e terreni di Save e Demanio, insomma si tratta dell’ennesima bufala». Marchi si dice pronto ad «un confronto pubblico con Orsoni» e quando gli viene chiesto se intende offrire gratis le aree che ha opzionato per consentire la realizzazione dello stadio, precisa: «Propongo un concambio economico sugli stessi importi concordati con Cacciari per l’accordo del 2008». Proposta di cui però Giorgio Orsoni dice di «non aver mai saputo nulla».
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