Nuovo scontro vaporetto-gondola in Canal Grande

VENEZIA. Scontro, per fortuna senza gravi conseguenze ieri mattina in Canal Grande, all’altezza della Ferrovia, tra una gondola e un vaporetto Actv della linea 2, in una zona sempre più trafficata e dove la circolazione è ormai problematica, specie nelle ore di punta.
L’incidente. Verso le 12,45 il vaporetto della linea 2 si staccava dalla fermata di Ferrovia-Ponte degli Scalzi, diretto in direzione di Rialto. Quasi in contemporanea si era mossa anche una gondola con turisti a bordo, dal vicino stazio degli Scalzi. Opposte le versioni dell’Actv. Per l’Actv è stata la gondola a urtare con il ferro posteriore la parte laterale a poppa del vaporetto, uscendo in retromarcia della cavana. Per il gondoliere, invece, è stato il vaporetto a urtare la gondola, che era già interamente uscita dallo stazio e che cercava di mettersi in parallelo proprio per evitare lo scontro con il mezzo pubblico, che invece non si sarebbe fermato, adducendo anche l’impossibilità di spostarsi per la presenza al suo fianco di un mezzo della linea 1. Sta di fatto che l’urto c’è stato, anche se non particolarmente violento per la ridotta velocità di entrambi i mezzi e a riportare alcuni danni è stata la gondola, anche se nessuno è finito in acqua e anche lo spavento per i turisti in gondola è stato limitato. La gondola riguadagnava lo stazio degli Scalzi per verificare comunque le conseguenze dell’urto. Il vaporetto, invece, dopo qualche momento, riprendeva il suo itinerario diretto verso Rialto. Un incidente senza conseguenze, ma che conferma che la situazione del traffico acqueo sopprattutto in alcuni punti del Canal Grande come appunto la Ferrovia e Rialto è particolarmente difficile per il gran numero di mezzi presenti.
Le polemiche. Le variazioni promesse per il GiraCittà dopo le proteste di aprile andranno in vigore soltanto da luglio. E scoppia l’ennesima polemica. «Non se ne parla nemmeno», dice il presidente della commissione Trasporti Luigi Giordani, «Actv si è impegnata ad attuare le richieste del Consiglio. Non possiamo aspettare il primo luglio. E in attesa degli interventi strutturali bisogna tornare alla frequenza in Canal Grande ogni dieci minuti». Ieri giornata di relativa calma nel trasporto pubblico rispetto al caos dei giorni scorsi. Ma le polemiche non si placano. Fuoco di fila di proteste, dai consiglieri ai sindacati ai comitati di quartiere. Per i prossimi giorni sono previsti incontri con le Municpalità per mettere a punto le nuove variazioni del servizio. L’assessore Bergamo getta acqua sul fuoco: «È un’ipotesi, ma non abbiamo deciso nulla. Prima ascoltiamo».
Canal Grande. «Assurdo diminuire i mezzi e allungare gli orari quando la domanda cresce», denunciano i sindacati. La linea 1 e la linea 2 sono state ridotte a cinque corse l’ora (e non più sei), gli orari allungati. Tanto che spesso i vaporetti, soprattutto la mattina presto e la sera, partono in anticipo. Se n’è accorto anche il sindaco Giorgio Orsoni, che ha invitato l’azienda ad affrettare i tempi per avviare la sperimentazione con una corsa ogni sei minuti.
I pontili. «Per migliorare il servizio», dice l’amministratore delegato di Actv e della holding Avm Giovanni Seno, «occorre prima realizzare il raddoppio dei pontili. Arriverà entro l’estate, dice il sindaco. Ma Pmv frena: «I tempi saranno più lunghi».
26 punti. E nel frattempo? «Bisogna liberare dal traffico il Canal Grande», dice il presidente di Actv Luca Scalabrin, «non mi risulta che tutti i 26 punti per la sicurezza siano stati messi in pratica. L’area di Rialto è ancora intasa ta di motoscafi privati del servizio turistico, che sono cosa diversa dai taxi. Questi dovrebbero andare per linee esterne. Se tolgono traffico noi possiamo migliorare il servizio». Una verifica dello stato di attuazione dei 26 punti sarà fatta il 20 maggio in commissione.
Bilanci e tagli. L’azienda di trasporto ha illustrato ai suoi dirigenti la situazione del bilancio 2013. Ridotto il disvanzo di quasi 17 milioni di euro a meno di dieci, Mentre gli introiti recuperati dall’evasione ammontano a 4 milioni di euro. «Significa che non era vero che l’evasione non esistesse, come dichiaravano i vertici di Actv», accusa il consigliere della Sinistra Sebastiano Bonzio, «e che un’altra Actv è possibile. Migliorando il servizio invece di cercare solo tagli e riorganizzazioni improbabili come quelle del GiraCittà. Occorre ripristinare un servizio per i cittadini e ridiscutere l’accordo del 17 ottobre, retrocecedendo rispetto ai tagli».
I passeggeri. Il trend dei turisti in arrivo in città è in continuo aumento. E senza un’adeguata politica strategica Actv rischia il tracollo. Nei primi quattro mesi del 2014 sono stati trasportati nei mezzi dell’azienda un milione e 200 mila passeggeri in più rispetto al 2013. Nello stesso periodo i vaporetti sono stati tagliati. E i disagi per i veneziani hanno superato il livello di guardia. Ecco allora la strigliata che il sindaco ha dato in privato ai vertici dell’azienda e al suo assessore. «Così non va», ha detto, «occorrono subito correttivi per affrontare l’estate nelle condizioni migliori».
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