«Nuovo regolamento edilizio, una vergogna»

Professionisti sul piede di guerra: rischiamo confusione e paralisi. Cucco (architetti): presenteremo decine di osservazioni
Polemica sul nuovo regolamento edilizio
Polemica sul nuovo regolamento edilizio

VENEZIA. Proteste dagli architetti e dalle forze politiche. Parere contrario dalla Municipalità, richieste di sospendere l'iter firmate da tutti i candidati sindaci. Ma il nuovo Regolamento edilizio è stato alla fine votato ieri mattina dai commissari con i poteri del Consiglio comunale. Adesso in attesa dell'approvazione definitiva, che arriverà trascorsi i termini di 60 giorni per le osservazioni, con la nuova amministrazione comunale eletta.

«Una vergogna», sbotta Giorgio Leandro, storico leader dell'Associazione architetti veneziani, ieri presente con molti colleghi nell'aula di Ca' Loredan per contestare il provvedimento, «è lo strumento più importante di un'amministrazione, più ancora del bilancio perché imposta la vita della città per i prossimi anni. Non può essere approvato in questo modo». Il timore principale espresso ieri negli interventi in aula dai professionisti è che le nuove norme possano sovrapporsi a quelle già in vigore per la cosiddetta clausola di salvaguardia. Determinando confusione e paralisi dell'attività. Nel merito, secondo gli architetti, si tratta di provvedimenti “capestro“ che faranno aumentare l'abusivismo. Oscar Girotto, dirigente di Urbanistica, ha precisato che il Comune esclude che vi sia possibilità di sovrapposizioni. «La regola di salvaguardia non andrà in vigore. Quanto agli architetti, l'Ordine ci ha scritto qualche giorno fa dandoci il via libera».

Il commissario Zappalorto ha poi deciso di procedere e approvare la delibera. Sono stati accolti soltanto piccoli emendamenti presentati dalle Municipalità di terraferma e del Lido (divieto di erigere siepi, possibilità di prese elettriche per i capannoni). Il parere della Municipalità di Venezia non è mai arrivato. In aula il vicepresidente Giorgio Tommasi ha spiegato che la struttura a disposizione non consente all'organo del Decentramento di lavorare a pieno ritmo. Ma ha ribadito la contrarietà di merito, soprattutto politica, al nuovo pacchetto di norme. Tra le novità più importanti previste nel nuovo regolamento edilizio _ che riforma quello in vigore, approvato dalla giunta Cacciari nel 2009 _ c'è la riduzione della soglia per l'abitabilità. Si passa da un minimo richiesto di 38 metri quadrati a 28 metri per appartamento. «Serve per incentivare la residenza», hanno spiegato i commissari e il dirigente dell'Edilizia privata Maurizio Dorigo. In realtà i timori sono che si possano incentivare frazionamenti a uso turistico, dal momento che un Tar ha di recente accolto un ricorso di un gestore di appartamenti ad uso turistico. «Le norme», hanno scritto i giudici, «valgono per tutti». Altra novità è la riduzione delle altezze minime, oggi fissate a 2 metri e 20, per rendere abitabili i sottotetti. Infine, l'aumento delle tasse anche per le integrazioni di atti da presentare. Da ieri il nuovo regolamento è “adottato“, cioè teoricamente vigente. Per diventare definitivo dovrà essere approvato dopo le osservazioni presentate. «Ne stiamo preparando a decine», annuncia il portavoce degli architetti Lorenzo Cucco, «chiediamo che sia la città a discutere di questi nuovi regolamenti così importanti».

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