Nuovo piano degli arenili capanne a rischio rimozione
LIDO. Il Consorzio Balneari Lidensi vuole vederci chiaro, e capire cosa si dovrà fare con le capanne degli stabilimenti dell’isola per l’imminente inverno. Il rischio è palese: smontare tutte le strutture per rendere meglio fruibile ai cittadini l’arenile del Lido. Una situazione che viene indicata dal nuovo Piano particolareggiato degli arenili, ma ci sono molti punti di domanda a una norma che forse per il Lido non è applicabile.
«Vogliamo delle risposte chiare dagli enti, perché non c’è nulla di chiaro in questo momento», sostiene Mario Campagnaro, presidente del Consorzio Balneari Lidensi. «Ci viene indicato che gli arenili devono rimanere completamente liberi, quindi le capanne non possono restare allineate dietro le dune di sabbia erette a protezione delle stesse e delle strutture in muratura degli stabilimenti. Il problema è semplicissimo: se davvero dobbiamo smontare tutte le capanne, pezzo per pezzo, ci si ritroverebbe con costi elevatissimi per pagare gli operai, con un intervento che mai prima d’ora era stato fatto, e soprattutto con un problema di tempi. Chi ha poche capanne avrà disagi limitati, ma chi ne ha magari centinaia come alla ex Ciga o alla Venezia Spiagge? Ci si ritroverebbe a smontare l’ultima capanna il giorno che si deve ricominciare a montarle. Una situazione che non è neppure immaginabile». La chiarezza che chiedono gli stabilimenti balneari del Lido passa attraverso un fattore da definire. «Nelle altre località i gestori degli stabilimenti hanno la concessione magari solo per i mesi estivi, noi al Lido ce le abbiamo invece per tutto l’intero anno», aggiunge Campagnaro. «Quindi basta garantire l’accesso libero a tutte le spiagge nel corso del periodo autunno-inverno-primavera. Allo stato attuale, con i mesi freddi al Lido non c’è un via vai di decine di migliaia di persone al giorno in spiaggia, quindi gli spazi sono già sufficientemente ampi per godere dell’arenile senza che vengano smantellate tutte le capanne. Al limite si potrebbe pensare di compattarle a ridosso degli stabili, guadagnando qualche decina di metri, ma anche questa cosa creerebbe comunque dei problemi ai concessionari, complicando i lavori».
Risposte che i gestori attendono e sperano di avere dagli enti pubblici coinvolti nella nuova normativa, e tra questi c’è anche la Regione. Un ente al quale più volte sono state sottoposte anche le richieste di ripascimento per le spiagge del Lido, e il miglioramento delle difese a mare per attutire la forza delle mareggiate invernali.
Simone Bianchi
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