Nuovo percorso per la Regata del Redentore, polemica alla Giudecca

I regatanti propongono un tragitto ad anello con ritorno lungo le Zattere. La Giudecca insorge: «Firme contro questo scippo». Panciera: «Un equivoco»
PELLICANI VENEZIA17.07.2011.-REGATA DI REDENTORE. PRIMI D'ESTE E TEZZAT NELLA FOTO D'ESTE TEZZAT E I CUGUNI VIGNOTTO.- INTERPRESS casa santa margherita
PELLICANI VENEZIA17.07.2011.-REGATA DI REDENTORE. PRIMI D'ESTE E TEZZAT NELLA FOTO D'ESTE TEZZAT E I CUGUNI VIGNOTTO.- INTERPRESS casa santa margherita

VENEZIA. I regatanti (e l’amministrazione) vogliono modificare il tradizionale tragitto della Regata del Redentore, con un percorso “ad anello”, che parta e arrivi all’isola, all’altezza del Ponte Lungo, ma con giro del paletto in Marittima, per poi correre verso il traguardo lungo la fondamenta delle Zattere e il Ponte votivo, «per avere il maggior seguito possibile di pubblico dalle rive e, al contempo, ridurre la presenza di barche al seguito, che creano moto ondoso», spiega Marino Almansi. Ma la Giudecca insorge, minacciando raccolta di firme e proteste plateali per lo”scippo”. «Ho detto all’assessore Panciera che se ci provano, mobilitiamo l’intera isola e raccolgo per primo le firme contro l’amministrazione: il Redentore dov’è? Alla Giudecca. E, dunque, la Regata del Redentore alla Giudecca deve restare», tuona il consigliere comunale psi (giudecchino doc), Luigi Giordani, «mi ha assicurato che non si fa nulla senza il parere positivo del Consiglio». «Sono stato tempestato di telefonate di protesta e ho scoperto all’improvviso questa novità, della quale nessuno ci ha mai detto niente», incalza un altro consigliere residente nell’isola, Renzo Scarpa (Gruppo misto), «la regata della Giudecca - con quella di Pellestrina - è l’unica che già oggi risponde all’indicazione di portare il più possibile le sfide vicino alle rive, per coinvolgere il pubblico. Sembra quasi che si voglia cambiare tanto fare, creando inutili scompigli».

«Sono stupito da certe reazioni, che sono certo rientreranno quando si saprà di cosa stiamo parlando», commenta l’assessore alle Tradizioni veneziane, Roberto Panciera, «l’idea è dai regatanti, per coinvolgere il pubblico: ho convocato tutti per lunedì, a margine del Consiglio, così discuteremo mappa alla mano». «È tutto frutto di un equivoco, forse perché le persone non sono state informate», commenta Marino Almansi, avvocato e sempre in prima fila tra i regatanti, «quello che auspichiamo è che le regate siano seguite da un sempre maggior numero di persone, possibilmente senza barche a motore, che creano onde. Per questo abbiamo studiato questo percorso, che - eliminando il tratto dallo Stucky a San Giorgio in Alga, che nessuno poteva seguire da terra - prevede un giro del paletto in Marittima, il ritorno lungo le Zattere (anche per motivi di corrente), la risalita del Ponte Votivo - che ci auguriamo gremito di persone per seguire la gara - e l’arrivo al Ponte Lungo. Un percorso ad anello com’era una volta, con le barche al centro. L’intento è offrire al pubblico qualcosa di più e richiamare spettatori: dalla Giudecca si vedrà comunque. Avevamo proposto di anticiparla a sabato sera, ma per motivi di sicurezza non si può». Per la prima volta, quest’anno, appena inaugurato il ponte votivo, davanti al sagrato del Redentore il patriarca Moraglia consegnerà le fasce colorate (benedette) ai regatanti dei gondolini.

Venezianissima disfida, dunque, domani in Consiglio.

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