«Nuovo ospedale accorpando quelli di San Donà e Jesolo»

Forcolin apre al progetto rilanciato dal sindaco Cereser e pensa a una collocazione territoriale che vada bene  per il Basso Piave e il litorale
© foto Gavagnin 2013 riproduzione vietata SAN DONA MUSILE PATTO DI AMNISTIA 2013 CONSEGNA CAPPONI
© foto Gavagnin 2013 riproduzione vietata SAN DONA MUSILE PATTO DI AMNISTIA 2013 CONSEGNA CAPPONI

SAN DONÀ. Nuovo ospedale, Gianluca Forcolin e la Lega tendono la mano ad Andrea Cereser e chiedono il coinvolgimento della conferenza dei sindaci per decidere assieme la realizzazione di una struttura che riunisca San Donà e Jesolo. L’apertura di Cereser al nuovo ospedale riapre ufficialmente il dibatto avviato anni fa all’interno delle istituzioni come la Conferenza dei Sindaci del Veneto Orientale. E prende corpo un disegno globale che prevede di mantenere il presidio di Portogruaro contro le fughe in Friuli, un reparto di emergenza a Jesolo con riabilitazione, e un ospedale realizzato ex novo tra San Donà e Jesolo. Potrebbe essere sulla bretella verso Noventa, a Passarella o nella zona di Caposile, questo si vedrà in una seconda fase.

«Ricordo che ci fu una forte sollecitazione a decidere da parte del governatore Luca Zaia», dice Forcolin con il segretario della Lega Alberto Schibuola, «uno studio regionale che focalizzava il rilancio della sanità nel Veneto Orientale, abbandonato dai sindaci di San Donà e Portogruaro per questioni di partito. A fronte di una riorganizzazione delle aziende sanitarie in Veneto, l’Usl 4 è rimasta la stessa, data la particolare collocazione e l’ipotesi di un unico ospedale».

«La Lega è arrivata alla proposta di tenere operativo l’ospedale di Portoguraro come presidio di confine con il Friuli e accorpando invece i plessi di San Donà e Jesolo in un nuovo ospedale».

Ora ci sono le basi per ripartire e dialogare tra i vari soggetti. «Ci piacerebbe discutere di ospedale del sandonatese», concludono, «magari con un brand quale “Ospedale San Donà - Jesolo” che potrebbe trovare non solo un’ubicazione strategica per entrambi i comuni, ma anche una connotazione di ospedale di eccellenza per questo territorio dalle grandi potenzialità, con un litorale che ospita milioni di turisti. Ora la parola passi alla Conferenza dei Sindaci, e in quella sede si torni a parlare di sanità. Se Cereser dimostrerà coraggio, noi non avremmo nessun problema nel sostenerlo». —

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