Nuovo negozio ai Frari con i prodotti dei detenuti

Apertura a maggio, alla vigilia della Biennale: il progetto “Processo collettivo” finanziato dall’artista americano Mark Bradford. I carcerati faranno i commessi
Di Enrico Tantucci
orto biologico carcere femminile giudecca
orto biologico carcere femminile giudecca

L’arte e la solidarietà sociale si fonderanno concretamente a Venezia in occasione dell’ormai non lontana Biennale Arti Visive - che si aprirà a maggio - grazie a una bellissima iniziativa voluta dall’artista statunitense Mark Bradford, scelto per rappresentare il suo Paese nel padiglione ai Giardini, che coinvolgerà anche la Cooperativa Rio Terà dei Pensieri, che da anni si occupata dei reinserimento lavorativo dei detenuti di Santa Maria Maggiore e di quelle del carcere femminile.

Bradford, afroamericano è uno dei più significativi "neoespressionisti astratti" della sua generazione, noto per i grandi dipinti a griglie in cui il collage e la pittura si fondono in un'unica composizione.

Ma è anche un artista fortemente impegnato sul sociale. Per questo a Venezia - accanto al suo intervento nel padiglione statunitense, che si chiamerà Tomorrow Is Another Day, Domani è un altro giorno - lancerà anche un progetto che durerà sei anni che si chiamerà “Processo collettivo”, che coinvolgerà appunto la Cooperativa Rio Terà dei Pensieri e detenuti e detenute che già “producono” borse con materiale riciclato, oggetti in pelle e prodotti di cosmetica che poi vendono attraverso i negozi o in spazi provvisori, come quello allestito in Campo Santo Stefano.

«Bradford» spiega la presidente della Cooperativa Liri Longo «finanzierà l’apertura di un negozio vero e proprio ai Frari dove potremo vendere stabilmente i nostri prodotti e impiegare anche ex detenuti come commessi. Stiamo ultimando i lavori, ma il negozio dovrebbe aprire prima dell’inaugurazione della Biennale. Ma con Bradford c’è anche un progetto di più lunga durata per produrre insieme altri oggetti, ad esempio delle borse che riprodurranno i suoi dipinti e che saranno vendite già in occasione della Biennale. È già venuto diverse volte a Venezia, ha incontrato i detenuti e vuole tornare a parlare con loro della sua arte e del suo progetto che si propone di lanciare anche un programma che si propone di diffondere la consapevolezza dei limiti del sistema penale. Attualmente sono circa 25 i detenuti o gli ex detenuti - tra uomini e donne - che collaborano con la Cooperativa. È stato Bradford a venirci a cercare proprio per proporre questa collaborazione, a cui tiene molto e che andrà avanti nel tempo».

La Cooperativa Rio Terà dei Pensieri vende tra l’altro i suoi prodotti artigianali anche all’interno del bookshop della Fenice.

Nella Venezia in cui aprono in continuazione i negozi di paccottiglia a un euro che sommergono la città arriva da un artista americano come Mark Bradford un esempio concreto di come si possa contribuire invece all’apertura di esercizi che si basano su una produzione locale e artigianale e favoriscono contemporaneamente il reinserimento di chi vive anche socialmente in condizioni di particolare difficoltà. Un esempio da imitare, superando anche le difficoltà burocratiche, visto che i permessi per l’apertura del negozio ai Frari sono già stati ottenuti. La prova che se si svuole e si è disposti a investire anche in modo creativo, è ancora possibile dare spazio ad attività che non sacrifichino ogni dignità al turismo di passo.

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