Nuovo locale sexy nel Veneziano: «Lap dance gratuita ai pensionati»

SAN DONA'. «Ebbene sì, sono proprio io». Marco Lo Faro, detto il "Corona del Veneto", organizzatore di eventi nella Milano da bere e gestore di locali notturni, svela i retroscena del balletto a luci rosse la scorsa notte sul monumento a Giannino Ancillotto. E chiede scusa alla città e alle associazioni combattentistiche e d'Arma, in particolare l'Arma Azzurra. Ma denuncia anche le minacce ricevute in vista dell'apertura del suo nuovo locale di lap dance, all'ex Cantiere il 6 settembre, primo locale in cui pensionati e anziani potranno entrare gratis.

«Mi sono arrivati messaggi minatori», racconta, «gente che invitava a bruciare il locale ancor prima di aprire. Ci sono tutti, li ho tenuti, copiati dalla rete. Qualcuno si prenderà le sue responsabilità. Per lo spettacolo dell'altra notte, preciso che non volevo offendere la memoria dell'eroe dei cieli Ancillotto, nè le associazioni dei combattenti. La ballerina era una conoscente, non ha commesso reati, ma sono disposto a pagare le sanzioni previste perché è salita sul monumento. Un monumento sul quale salgono tutti, bambini, famiglie, turisti, ragazzi. Perché è una scalinata che invita a farlo, perché il divieto è scritto in piccolo e solo in italiano. Lo abbiamo fatto per dare un messaggio, per rivitalizzare una piazza che è quasi sempre vuota. Nessun intento offensivo o oltraggioso. Tanto più che apriremo il nuovo locale il 6 settembre, con Lea Di Leo, e sarà un club con tessera gratuita per tutti gli anziani che potranno godersi uno spettacolo che anche in piazza ha avuto più di qualche estimatore».

Lo Faro si è affidato al suo legale, ex assessore Giuseppe Muzzupappa, esperto di diritto penale. La tesi difensiva è che una donna con mutandine, simili a un costume, e in topless, non compia atti osceni per un breve ballo attorno a un'antica colonna romana.