Nuovo impianto Gpl «Serve una variante al Piano del porto»
CHIOGGIA. Sull’impianto gpl novità dalla Città metropolitana e dal Consiglio superiore dei lavori pubblici. L’ex Provincia non concederà il via libera ambientale all’impianto di Val da Rio se non saranno rispettate le due prescrizioni sollevate più di un anno fa: una variante al Piano di sicurezza del porto che tenga conto dell’ingresso delle gasiere (due-tre al mese) e una variante della struttura gestionale del porto.
Il Consiglio superiore fa invece riferimento alle normative vigenti chiedendo di capire se il decreto ministeriale, da solo, vale come una variante al Prg del porto vigente. Le due note sono arrivate in Comune venerdì. «Si tratta di due novità importanti», spiega il vicesindaco Marco Veronese, con delega al porto e all’ambiente, «in particolare la nota dell’ex Provincia ci dà nuove speranze di aprire varchi per fermare l’impianto. In buona sostanza ribadisce che se non verranno osservate le prescrizioni che sollevò nel 2015 non ci sarà il via libera ambientale».
La nota, che risponde a un sollecito inviato dal Comune il 10 agosto, specifica che la Socogas deve predisporre un nuovo Piano di sicurezza per il porto che tenga conto del passaggio delle gasiere con le conseguenti limitazioni per il normale traffico portuale. Il Piano dovrà poi essere avvallato dalla Capitaneria, a cui è stata inviata la nota, mandata in copia anche al Ministero. La seconda prescrizione riguarda la variazione della struttura gestionale del porto in conseguenza ai nuovi traffici di sostanze petrolifere.
«Con questa nota l’ex Provincia fa pressioni sugli enti coinvolti e sulla ditta», spiega Veronese, «dicendo a chiare lettere che con la determina 333 del 2015 aveva escluso l’assoggettamento del progetto dell’impianto a Via (Valutazione di impatto ambientale) solo se verranno ottemperate le due prescrizioni. In caso contrario servirà la valutazione che apre tutto un altro capitolo».
Di questi giorni anche la nota del Consiglio superiore che interviene sulla necessità o meno di una variante al Piano regolatore del porto per prevedere in un punto in cui sarebbe consentito solo attività di bunkeraggio un terminale gasiero. «Non dice nulla di sconvolgente», spiega vicesindaco, «in buona sostanza spiega che se il decreto interministeriale di autorizzazione fa riferimento alla normativa sugli impianti strategici nazionali, bypassa il parere del Comune, escludendo la necessità di una variante, in caso contrario invece sì. Non è molto chiaro però perché il Consiglio superiore chieda a noi questa cosa e non lo chiarisca di suo».
Elisabetta Boscolo Anzoletti
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