Nuovo doppio forno crematorio a Marghera
Il progetto comprende anche una grande sala del commiato con vialetti e una fontana

Foto Agenzia Candussi/Chiarin/Cimitero di Mestre, Mestre / Sopralluogo Zaccariotto al Cimitero di Mestre, nella foto Zaccariotto
Un nuovo forno crematorio comunale dovrebbe essere pronto per il 2021 nel cimitero di Marghera. L’impianto di Marghera oggi è dotato di due forni, uno non funzionante. Nel prossimo futuro il progetto prevede di portare a quattro i forni con la previsione di averne tre in costante attività. Questo per tenere il passo con l’aumento delle domande di cremazione nel Comune e nell’area metropolitana. Attualmente l’impianto di Marghera, hanno spiegato ieri i tecnici di Veritas, riesce a gestire sei cremazioni al giorno che non sono però sufficienti per le richieste e infatti si attende almeno una settimana per la cremazione del caro estinto. In casi urgenti le agenzie di onoranze funebri possono organizzare il servizio presso altri impianti, se disponibili; da quello di Spinea a quello di Ferrara. Attualmente il progetto di Veritas è in fase di approvazione: al centro degli approfondimenti c’è la fattibilità tecnica ed economica per la realizzazione del nuovo forno crematorio di Marghera, per un importo di 5.700.000 euro, interamente finanziato da Veritas. Ma a Marghera, ci viene spiegato, il progetto va oltre: entrando nel cimitero l’ala di destra, su terreni comunali, dovrebbe diventare una grande area della cremazione che comprenderà anche una nuova sala del commiato per i funerali laici di cui da anni c’è bisogno in città. Un’ala abbellita da viali interni e da una fontana e collegata ovviamente al nuovo grande impianto crematorio che è in progettazione e che dovrà ottenere una lunga serie di permessi prima di essere realizzato, si spera, tra tre anni. Nel frattempo il regolamento cimiteriale consente ai cittadini di tenere anche in casa le ceneri del caro estinto, ovviamente dopo aver sottoscritto la documentazione che attesta laconservazione a domicilio dell’urna. E in determinate aree della città (in laguna davanti al cimitero di San Michele e a Mestre, nel bosco Zaher verso Dese) è consentita la dispersione delle ceneri, possibile anche in mare aperto. Ovviamente previa autorizzazione degli uffici competenti.
(m.ch.)
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