Nuovo cavalcavia sull’A4 disagi sulla Treviso Mare

MEOLO. Terza corsia dell’A4, il maltempo dei giorni scorsi non ostacola il cronoprogramma dei lavori per l’attivazione del nuovo cavalcavia della Treviso Mare a Meolo. Ieri in municipio è arrivata la...

MEOLO. Terza corsia dell’A4, il maltempo dei giorni scorsi non ostacola il cronoprogramma dei lavori per l’attivazione del nuovo cavalcavia della Treviso Mare a Meolo. Ieri in municipio è arrivata la conferma che le operazioni scatteranno lunedì.

Per gli automobilisti in transito lungo la Treviso Mare si annunciano tre settimane di disagi, inevitabili per poter ultimare il cavalcavia dopo il varo della campata centrale e poter così spostare il traffico dal vecchio sovrappasso alla nuova infrastruttura. È previsto tra l’altro che la corsia di immissione sul nuovo cavalcavia sia più larga rispetto all’attuale, passando da 3.50 a 3.75 metri per corsia di marcia. Per la prima settimana, da lunedì fino al 26 febbraio, è prevista l’istituzione di un senso unico alternato solo dalle 8 alle 18, regolato dagli operai. Negli orari di chiusura del cantiere, la strada tornerà a doppio senso.

I disagi dovrebbero essere tutto sommato contenuti, anche perché le lavorazioni interesseranno solo marginalmente il traffico viario. È dal 27 febbraio che si annunciano i problemi maggiori, in quanto gli interventi da eseguire richiederanno che il senso unico alternato diventi permanente, nelle 24 ore, con il posizionamento di un semaforo.

Dall’8 marzo, si ritornerà a circolare a doppio senso di marcia, pur a corsie ristrette, mentre i lavori proseguiranno all’esterno della carreggiata. Entro la prima metà di marzo avverrà il collaudo del cavalcavia appena varato e quindi si procederà a deviare il traffico sul nuovo tracciato. Sempre nell’ambito della terza corsia a breve scatteranno una serie di lavori di adeguamento delle rampe del casello di Noventa. La neve ha fatto slittare di qualche giorno l’inizio dell’intervento.

Giovanni Monforte

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia