Nuovo caso di legionella all’istituto Stella Maris (Lido)
LIDO. Caso di legionella alla casa di riposo Stella Maris degli Alberoni: è il quarto dopo i tre che sono verificati la scorsa estate, sempre a luglio.
A risultare positivo alla legionellosi è stato un anziano, ospite in una stanza del secondo piano, con altre due persone, che a metà della scorsa settimana è stato ricoverato all’ospedale civile a causa di uno stato febbrile che persisteva da alcuni giorni. Venerdì l’esame delle urine ha dato risultato positivo. Il Dipartimento di prevenzione dell’Asl ha avvisato i responsabili della struttura, adiacente al San Camillo, e gestita sempre dalla Fondazione Opera San Camillo. Ricevuta la comunicazione la direzione sanitaria si è attivata per prevenire il rischio di contagio, evitando tutte le attività che comportassero la nebulizzazione dell’acqua, comprese le docce per i pazienti, trasferendo i due ospiti che condividevano gli spazi con l’anziano colpito dalla legionella e mettendo in quarantena la stanza. Ieri mattina i tecnici dell’istituto di prevenzione dell’Asl sono intervenuti per eseguire alcuni prelievi d’acqua nelle tubature - dove spesso si annidano i batteri della legionella, che prolificano con il caldo - mentre a seguire sono intervenuti i tecnici di una ditta privata - la stessa incaricata di eseguire controlli trimestrali - che hanno provveduto a disinfettare l’acqua attraverso l’iper-clorificazione che permette di uccidere i batteri. L’intervento di bonifica si è protratto fino a tarda sera. «Tra venerdì pomeriggio, quando abbiamo appreso la notizia, e oggi (ieri, ndr) siamo riusciti a garantire il ritorno alla normalità della struttura», spiega Giampietro Rupolo, che dallo scorso ottobre ha assunto l’incarico di direttore sanitario, «grazie al pronto intervento e alla collaborazione con il Dipartimento di prevenzione dell’Asl 12». La notizia di un nuovo caso di legionella ha però destato preoccupazione tra i dipendenti, oltre che tra i familiari dei 151 ospiti della casa di riposo del Lido.
Il responsabile per la sicurezza dei lavoratori, Dario Zedda, ha invitato una lettera al responsabile della sicurezza per l’azienda, Francesco Argiolas, e a tutti i dipendenti, lamentando il fatto che «non si può in quattro anni di apertura della struttura, avere per quattro volte lo stesso problema». Secondo Zedda il problema fino ad oggi è stato sottovalutato «e comunque qualsiasi azione sia stata fatta non è stato fatto abbastanza».
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