Nuovi ormeggi in laguna da oggi si può sbarcare

Progetto del Comune e di Vento di Venezia per creare nuovi punti di attracco “Sosta a tempo” e strice blu in trenta aree attrezzate in città e nelle isole

Rivoluzione negli ormeggi in laguna. Un’anomalìa tutta veneziana – il divieto di attracco in qualunque riva per chi va in barca per diporto – sta per essere superato. L’assessorato alla Mobilità del Comune ha pronta una nuova ordinanza per riservare alla «sosta a tempo» alcune aree della laguna e rive della città storica. Ormeggi in riva oppure su strutture galleggianti, leggere e rimovibili. Si sana così una situazione paradossale.

Nel 2011 sono state 4 mila le contravvenzioni elevate dai vigili urbani a carico di chi ormeggiava «in modo abusivo». «Abbandono di natante», l’accusa, a norma di regolamento. Ma lo stesso regolamento prevede che sia possibile ormeggiare in aree a tempo dedicate. Fino a ieri inesistenti.

Il progetto, messo a punto dall’assessorato alla Mobilità e Trasporti e da Vento di Venezia, prevede la creazione di 30 punti ormeggio in laguna e in città. Che andranno ad aggiungersi ai 38 punti di ormeggio per la sosta a tempo delle barche da trasporto. E alle rive riservate di Veritas che in orario pomeridiano potranno essere utilizzate anche dai diportisti.

«La laguna è oggi inaccessibile a coloro che vogliono muoversi con la propria imbarcazione», è la premessa dello studio. Divieto di accosto per quasi tutte le isole maggiori, a cominciare dal Lido, Murano, Burano, Giudecca e Sacca Fisola.

La soluzione è quasi l’uovo di Colombo, ma fino ad oggi non ci aveva pensato nessuno. Strutture galleggianti di scarso impatto, posizionate in luoghi «strategici» per lo sbarco. Ecco allora le nuove possibilità di approdo alla Giudecca, in fondamenta del Redentore, davanti agli ex Cnomv. Le strutture galleggianti proteggeranno le barche, ormeggiate all’interno, dal moto ondoso. I posti barca sono una dozzina – alla Junghans sono 19, in media 6 o 8 – e la sosta non potrà superare le tre ore. Sarà istituito un sistema di videosorveglianza e una tariffa a tempo, sull’esempio delle «strisce blu» in terraferma. Altri ormeggi attrezzati individuati sono al Lido, nel canale di San Nicolò, all’Excelsior e a Malamocco; a Sant’Erasmo, a Fusina e Pellestrina, a Mazzorbo e Torcello, Tessera, Mestre (via Torino), Punta San Giuliano. Ma anche alle Zattere, davanti all’ex sede dell’Autorità portuale, ai Magazzini del Sale e Sacca Fisola. Le tipologìe di ormeggio sono molto semplici, e per buona parte avrebbero anche ottenuto un parere favorevole di massima da parte della Soprintendenza. Nelle zone particolarmente esposte al moto ondoso è prevista una struttura a microdarsena, con la possibilità di ormeggiare all’interno. Un piano che adesso dovrà ottenere il definitivo via libera dall’assessorato alla Mobilità.

Ai nuovi posti andranno aggiunte anche le «rive a tempo» ricavate negli ormeggi utilizzati in altri orari dalle barche da trasporto. Rivoluzione in arrivo, dunque. Il piano complessivo sarà presentato la prossima settimana. E il Comune promette maggiore vigilanza contro il moto ondoso, l’abusivismo e il traffico selvaggio. Ma forse per l’estate in arrivo i proprietari di barca potranno girare più tranquillamente in laguna. Senza il timore di scendere e trovarsi una multa per «abbandono di natante».

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