Nuovi edifici, dal 2018 obbligo di colonnine per le auto elettriche

I Comuni avranno sei mesi per adeguare i regolamenti edilizi In provincia 1.720 mezzi ibridi o elettrici sul totale di 459.825
Interpress/Mazzega Vitucci Venezia, 29.06.2015.- Comune di Venezia, Luigi Brugnaro presnta Giunta Comunale.- Nella foto Massimiliano De Martin
Interpress/Mazzega Vitucci Venezia, 29.06.2015.- Comune di Venezia, Luigi Brugnaro presnta Giunta Comunale.- Nella foto Massimiliano De Martin
Lo prevede il Testo unico per l’edilizia ma sono pochi i Comuni che si sono già adeguati.


Entro il 31 dicembre 2017 tutte le amministrazioni comunali dovranno inserire nei loro regolamenti edilizi le nuove norme che vincolano gli edifici di nuova costruzione (residenziali e non, sopra i 500 metri quadri, tranne gli edifici pubblici) a predisporre l’allaccio a colonnine per la ricarica dei veicoli elettrici.


«Noi siamo sensibili a questo tema. Lo dimostra il fatto che per le nuove strutture commerciali abbiamo inserito la presenza di colonnine di ricarica per auto o per bici elettriche e altri servizi collegati», spiega l’assessore all’Urbanistica Massimiliano De Martin. «Ora lavoreremo anche all’inserimento di questi nuovi obblighi nel Regolamento edilizio», precisa l’assessore. Ma c’è per il Veneto una novità che rischia di spostare in avanti l’asticella. «La Regione intendeva occuparsi dei regolamenti edilizi nell’ambito del confronto Stato-Regioni, ma il 18 ottobre scorso ci hanno comunicato che dovremo intervenire noi direttamente e abbiamo sei mesi di tempo per farlo». Quindi, indicativamente, entro giugno 2018 il nuovo Regolamento edilizio di Venezia dovrebbe prevedere anche la novità dell’obbligo delle colonnine di ricarica per i mezzi elettrici per chi costruisce nuovi palazzi o spazi commerciali. Chi non si adegua rischia di vedere annullabile il titolo abilitativo, spiega un dettagliato articolo del “Sole 24 Ore” di lunedì.


Finora solo alcuni capoluoghi del Nord hanno già adeguato i loro regolamenti. Milano, Torino e Bologna con Campobasso guidano la sparuta pattuglia di città che puntano sull’auto elettrica per la mobilità sostenibile. Venezia finora ha investito nelle prime tre centraline pubbliche per ricarica di auto elettriche in pieno centro sono state installate il 20 settembre scorso dal Comune. Sono dotate, ciascuna, di due punti di ricarica (della potenza di 22kW/400v) e si trovano in piazzale Donatori di sangue, in piazza XXVII Ottobre e in piazzale Einaudi. Possono essere utilizzate con tessera o mediante l'accreditamento al sito internet www.emobilityvenezia.it e l'uso, via smartphone, di una applicazione QR Code.


«Sono utilizzate anche se i possessori di queste auto non sono molti», commenta il delegato alla Smart city Luca Battistella. Altre colonnine sono da tempo nei park scambiatori (Cipressina e S. Maria dei Battuti). Il Comune di Venezia poi pensa all’elettrico nei trasporti: dal prototipo del vaporetto elettrico per il centro storico al mandato ad Avm per investire in autobus elettrici per Lido e terraferma. Ora una scossa in avanti può arrivare anche da Enel: ha annunciato il Programma nazionale che prevede l’installazione di circa settemila colonnine entro il 2020 per arrivare a quattordicimila nel 2022. Enel investirà tra i 100 e i 300 milioni di euro per lo sviluppo di una rete capillare di ricarica e ha anche presentato una nuova colonnina “urbana” denominata “quick”. Ma nella provincia di Venezia i numeri di possessori di veicoli ibridi ed elettrici sono francamente molto bassi: da dati dell’Aci di Venezia, risultano esserci (dati del 2016) tra ibrido ed elettrico 1.720 veicoli su 459.825 circolanti. Segno che un vero cambio di passo, fondamentale per la pianura padana che convive con l’emergenza smog ogni anno. Sul banco degli imputati ci sono i riscaldamenti come i motori Diesel. E quindi tutti sanno che alle norme edilizie per aumentare i punti di ricarica sul territorio si devono aggiungere anche politiche nazionali, serie, di incentivo all’acquisto di questi veicoli “puliti”.


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