Nuovi centri commerciali Un secco no dell’Ascom
Centri commerciali e nuova residenzialità. Con l’apertura della Porta Nord, dopo l'approvazione dell'indirizzo sullo sviluppo di quest'area della città, si apre definitivamente la partita per il futuro incerto del centro. Ecco che si libererà l’immobile della stazione Atvo in piazza IV Novembre, ideale per un grande centro commerciale, cui si aggiungerebbe in un futuro non lontano un altro centro commerciale al posto di Bergamin. I commercianti sono preoccupati. A nord dell’ingresso di San Donà, nella zona dalla cantina sociale a via Silos, troveranno dunque spazio la rinnovata area fieristica, il centro per la scoperta dei talenti e la formazione dei giovani, ma soprattutto la nuova stazione Sfmr e la stazione autobus. Da non dimenticare l’ospedale unico, che sorgerebbe, se i tempi fossero accelerati, a ridosso della bretella per Noventa, e quindi molto vicino alla porta Nord che diventerebbe un vero polo economico per il territorio del Veneto Orientale.
Ormai è dunque assodato che la stazione delle corriere o Atvo sarà spostata in quella area che diventerà un vero terminal per i trasporti. Il grande stabile dell'Atvo in piazza IV Novembre dovrebbe essere liberato dalla presenza degli autobus e potrebbe diventare un centro commerciale direzionale di alto livello. La sperimentazione della pedonalizzazione è ancora in atto lungo il tratto di corso Trentin, tra mille polemiche e discussioni, mentre presto, per la fiera del Rosario, sarà inaugurato il nuovo teatro in via Ancillotto.
Da considerare anche il possibile trasferimento di Bergamin, storico centro del mobile, questo molto più legato a situazioni di mercato e congiunture economiche. In questo caso, se davvero la società Sme decidesse di chiudere i battenti del grande blocco rosso all'ingresso della città, davanti al ponte della Vittoria, si libererebbe un altro grande immobile in pieno centro che molti vedrebbero ancora un centro commerciale di alto profilo per rianimare la città e trovarsi a competere con città molto più grandi.
Il presidente di Confcommercio, Angelo Faloppa è perplesso: «Noi riteniamo che al posto dell'autostazione debba sorgere nuova residenzialità in centro, unico modo per ripopolare la città. Al posto di Bergamin, suggeriamo invece un polo alimentare di cui San Donà ha bisogno, accanto ancora a nuove residenze anche in questa zona. È di questo che abbiamo bisogno al di là di centri commerciali veri e propri che abbiamo visto non essere la soluzione ai mali di una città».
Giovanni Cagnassi
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