Nuovi alberghi a Mestre, le catene sono tutte straniere
MESTRE. Quattro catene, tutte straniere, sono pronte a sbarcare per dicembre 2017 in via Ca’ Marcello dove il fondo tedesco MTK è in attesa del permesso a costruire per realizzare quattro edifici per il ricettivo che da soli valgono qualcosa come 1.800 posti letto con alberghi che daranno lavoro a circa 250 persone.
Progetto in giunta. Nella prossima seduta di giunta, la prossima settimana, l’Urbanistica di Ca’ Farsetti dovrebbe portare in approvazione l’addendum al progetto sulle opere di urbanizzazione primaria e secondaria dell’intervento edilizio che da solo vale una settantina di milioni di euro.
«Rispetto alla tabella di marcia che ci eravamo fissati abbiamo una cinquantina di giorni di ritardo ma recupereremo. Siamo pronti a partire non appena arriverà il permesso a costruire e lavoreremo anche il sabato e la domenica, con doppi turni e con almeno 400 persone in cantiere per centrare l’obiettivo», spiega il progettista, l’architetto Luciano Parenti di Venezia che lavora per conto del gruppo tedesco.
I volumi. L'intero progetto vanta una superficie lorda di 27.000 metri quadrati e prevede anche due parcheggi per ospitare circa 600 posti auto. Il valore del progetto è stimato a 70 milioni di euro, investiti dal gruppo MTK che ha acquisito all’asta l’ex area Demont. Nell’area è stata eseguita la bonifica bellica ed è stata avviata quella ambientale.
Quattro nuove catene. Arrivano da fine 2017, grazie ai contratti già sottoscritti, quattro catene alberghiere che si rivolgono a clientele diverse, con prezzi differenziati a seconda del portafoglio del turista. Parlano tutte straniero a confermare che Mestre, per la vicinanza a Venezia, ha oggi soprattutto una forte attrattiva nel settore ricettivo e l’area tra via Torino e la stazione concentra l’attenzione degli investitori.
Investitori stranieri. Le catene sono la anglo-irlandese “Stay City” che è specializzata nei rent apartment, appartamenti turistici ammobiliati, dotati anche di cucina, che possono interessare una clientela composta da famiglie e lavoratori.
Arriva poi l’albergo a quattro stelle della catena tedesca “Leonardo Hotels”, che fa capo al gruppo turistico israeliano Fattal che nel 2015 aveva già raddoppiato gli investimenti su Milano, anticipando di aver messo gli occhi anche su altre piazze d’Italia, Venezia compresa.
E la previsione si è puntualmente confermata con la scelta di Mestre. Il terzo investitore è la catena di ostelli “Wombat’s”, formula accattivante del gruppo City Hostels fondata da Marcus Praschinger, che è anche l’amministratore delegato. La società punta su una clientela giovane, dinamica ed elegante e vuole aprire, oltre a Mestre, anche a Firenze, Milano e Roma.
Ma soprattutto in via Ca’ Marcello sbarcano i cinesi della “Plateno”, il gigante alberghiero cinese da oltre 3.000 strutture alberghiere e più di 450.000 camere in 300 destinazioni che aprirà a Mestre una struttura attraverso la sua consociata tedesca. La formula è quella del “budget hotel” e dovrebbe prendere il nome di “Pai Hotels” per rispondere «alle esigenze di fascia media».
Turismo cinese in crescita. Se una catena come la “Plateno group” ha deciso di puntare su Mestre, alle porte di Venezia, è anche perché le stime indicano che il mercato del turismo cinese è in costante crescita, con 4 milioni di arrivi e un trend di crescita del 18 per cento rispetto all’anno precedente, e Venezia, con Milano e Firenze è tra le prime tre mete di interesse. 208 le stanze previste a Mestre per il colosso alberghiero che sta aprendo strutture in Germania (Berlino, Monaco, Leipzig) e in Austria (Linz e Salisburgo).
Beneficio pubblico. È di almeno 7 milioni il "peso" economico delle opere di urbanizzazione a carico dei privati che, con il grande cantiere, doteranno via Ca' Marcello di marciapiedi, pista ciclabile, una piazza tra gli alberghi e anche garantirà collegamenti ciclopedonali con il campus universitario di via Torino e il Vega, dove è prevista anche la fermata Marghera della ferrovia (investimento di Comune e Rfi attraverso il Piano periferie del governo). L'operazione consentirà di risanare un'area fortemente degradata della città.
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