Nuove sale slot, sale la protesta: «Noi non le vogliamo»

Dal Terraglio a Marghera si moltiplica il malcontento dei cittadini contro l’apertura di attività: «È una piaga sociale»
Foto Agenzia Candussi/ Chiarin/ Mestre, via Gatta/ Bar Tabacchi con Sala Slot
Foto Agenzia Candussi/ Chiarin/ Mestre, via Gatta/ Bar Tabacchi con Sala Slot

MESTRE. Monta in città il malcontento contro l’apertura di nuove sale slot, per il gioco d’azzardo. Dal Terraglio a Marghera (dopo le lamentele per la nascita di punti gioco in appena un chilometro in pieno a Mestre) arrivano le ultime segnalazioni. Sul Terraglio in via Gatta un bar tabaccheria da meno di un mese si è dotato di una sala slot, con vetri oscurati e pubblicità di giochi.

Lo segnala Marinella Pasquali, presidente di “Terraglio e dintorni”, associazione del quartiere, con una lettera alla nostra redazione: «Segnaliamo a voi giornalisti il problema affinché la questione arrivi direttamente all’attenzione dei nostri politici. Da tempo sia il Comune che la città metropolitana e anche la Prefettura lavorano a regolamenti per normare la presenza di queste attività nel territorio. Un bar tabaccheria ci va benissimo, ci mancherebbe. Preoccupa invece che ospiti una sala slot a poche decine di metri dal parco pubblico di via Gatta, tipico luogo di aggregazione giovanile, considerata anche la presenza degli impianti sportivi per la pallacanestro e la pallavolo, e che l’adeguato “distanziamento” delle slot machine dai luoghi cosiddetti “sensibili”, è uno dei criteri fondamentali che le Regioni tutte, compreso il Veneto, stanno introducendo. Nel parco di via Gatta sono presenti anche un’area giochi per l’infanzia e una bocciofila destinata ad adulti e anziani».

"Comune contro le slot, ma la Questura ci deve dare una mano"
Una delle sale slot controllate dai vigili urbani

L’associazione Terraglio e dintorni si fa quindi interprete «delle preoccupazioni diffuse tra gli abitanti. Riteniamo quindi che vada evitata l’operatività della sala slot, che si porrebbe inspiegabilmente in controtendenza rispetto alle politiche di contrasto di questa vera e propria piaga sociale che è un costo notevole per la comunità», conclude l’associazione Terraglio e Dintorni che ricorda anche che nel regolamento edilizio del Comune di Venezia dell’aprile 2015, adottato dal commissario straordinario, all’articolo 30 si «vieta l’apertura di sale pubbliche da gioco e la nuova collocazione di apparecchi per il gioco d’azzardo a una distanza inferiore a 500 metri da luoghi “sensibili”, tra i quali proprio quelli di aggregazione giovanile». Ma il regolamento non è ancora in vigore perché non è stato ancora recepito dal consiglio comunale. Un “vuoto” normativo che oggi pesa.

Altre segnalazioni di malcontento arrivano da Marghera dove abitanti e politici protestano per la presenza sempre più massiccia di sale giochi e punti slot e per le notizie sempre più pressanti dell'apertura di una nuova sala in via Longhena alla Cita, una delle aree del quartiere con la massima densità abitativa e la maggior presenza di comunità straniere. Il passaparola tra gli abitanti ha portato ad una protesta compatta contro una apertura per ora senza date (non sono neanche cominciati i lavori di ristrutturazione del locale). Portavoce della protesta è Gianmaria Bellan, rappresentante in Municipalità della lista Brugnaro e che vive alla Cita. «Desidero esprimere», spiega Bellan, «il forte disappunto. Aprire un simile esercizio in un condominio con più di 100 famiglie avrebbe delle implicazioni sociali molto gravi e che non devono essere sottovalutate: basti pensare alla rapina di due anni fa al centro scommesse di Piazzale Foscari. Oltre a questo bisogna considerare i problemi di parcheggio che ne conseguirebbero, essendo i posti auto alla Cita già risicati per gli stessi abitanti. Mi rivolgo al Questore e al Prefetto affinché esprimano la loro decisione in conformità al regolamento edilizio vigente, tenendo però conto che l'apertura della attività aumenterebbe i conflitti sociali all'interno del quartiere e costituirebbe una seria minaccia per la sicurezza dei residenti».

Non è solo un problema condominiale, dicono i residenti: «A pochi metri di distanza dal locale individuato per l'apertura della sala scommesse sono presenti un asilo nido, un parco giochi, una farmacia, un laboratorio di analisi mediche, una Parrocchia ed un luogo di culto islamico».

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