Nuove regole in Consiglio «Bavaglio alla minoranza»

Cambiamenti illustrati solo alla maggioranza. Ridotti numero legale e interventi L’opposizione insorge: «Dittatura fucsia». Lo staff del sindaco: «A Firenze c’è già»
«Bavaglio all’opposizione». «Dittatura fucsia». Parole durissime, quelle usate dalle forze politiche di opposizione contro la ventilata riforma del regolamento del Consiglio comunale. Una serie di modifiche presentate in giunta dalla presidente del Consiglio Ermelinda Damiano, distribuite solo ai consiglieri della lista civica del sindaco. Prevedono in sostanza di ridurre il numero legale, di rendere più brevi gli interventi dei consiglieri (massimo tre minuti), di allungare i termini delle risposte alle interpellanze (da 30 giorni a sei mesi). E infine di modificare la procedura per cui a rispondere ai consiglieri dovrà essere la commissione e non più il sindaco in Consiglio.


Il capogruppo del Pd Andrea Ferrazzi parla di «tentativo di chiudere la bocca alla città». «Da quanto si legge è evidente il tentativo di imbavagliare la città», scrive, «in perfetta coerenza con quanto fatto finora dai fucsia: associazioni del territorio totalmente inascoltate, giornalisti al bando, finte assemblee di ascolto del territorio in sala istituzionale che diventano luogo di propaganda politica». Ferrazzi ha scritto anche una lettera al Segretario generale Silvia Asteria, chiedendo un risposta. Protesta anche il consigliere del Pd Nicola Pellicani. «Un atto preoccupante, si vuole zittire l’opposizione modificando il regolamento. Lunedì alla riunione dei capigruppo non c’è stata alcuna comunicazione. Il testo è stato inviato solo ai consiglieri di maggioranza».


Parla senza mezzi termini di «dittatura fucsia» il consigliere del Movimento Cinquestelle Davide Scano. Che ricorda la sentenza della Corte costituzionale per cui il presidente del Consiglio comunale deve svolgere «un ruolo istituzionale e non politico». «La presidente Damiano invece», attacca Scano, finora è stata tutto fuorché neutrale. Scano attacca la Damiano e la definisce «neodottoressa in Scienze giuridiche con un passato da hostess al palazzetto dello Sport Taliercio». «Il sindaco ha una maggioranza bulgara e silente», conclude. «Si ricordi che è stato votato da 34.790 elettori su 211.720. I fucsia non sono la maggioranza in città».


«È bastata una proposta di nuovo regolamento per stanare alcuni esponenti dell’Ancien regime», risponde sui social il capogruppo della lista Brugnaro Alessio De Rossi. E cita Shakespeare: «Tanto rumore per nulla. Anche se al rumore si sono aggiunte offese. Discuteremo finalmente nel merito una proposta che serve migliorare l’operatività del Consiglio». Dallo staff del sindaco Brugnaro commenti sarcastici. «Ferrazzi non è renziano. Il Comune di Firenze, governato dal renziano Nardella, ha già ridotto il numero legale a un terzo dei consiglieri. 12 su 36. Noi ci siamo tenuti più larghi: 16 su 36 invece degli attuali 18. Non è uno scandalo ma una indicazione del Tuel, il testo unico degli Enti locali».
(a.v.)


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