Nuova violenta grandinata linea ferroviaria bloccata

Un albero caduto sui binari a Meolo ha fermato per quasi due ore la circolazione sulla linea per Trieste. Disagi a Jesolo, chiesto lo stato di calamità a Torre di Mosto
COLUCCI - CEGGIA - DINO TOMMASELLA - I LUCERNARI DELLA SCUOLA COLLODI ROTTI DALLA GRANDINE
COLUCCI - CEGGIA - DINO TOMMASELLA - I LUCERNARI DELLA SCUOLA COLLODI ROTTI DALLA GRANDINE
JESOLO. Pioggia e grandine ieri pomeriggio nel territorio sandonatese e in particolare al lido di Jesolo. Anche un albero caduto tra le rotaie sulla linea della ferrovia a Meolo nel tratto da Quarto a San Donà, sulla linea Venezia-Trieste che ha bloccato la circolazione dalle 20 alle 21.40, con convogli dirottati verso Treviso. Grossi i disagi per i viaggiatori, poi la situazione è tornata lentamente alla normalità.


Si è abbattuta una violenta grandinata al Lido est verso piazza Milano che ha causato danni alle auto in sosta. Grandine e forte vento anche sul litorale di Caorle. A Jesolo i vigili del fuoco sono dunque dovuti intervenire in via Aja e in zona piazza Milano e via Correr. Sono caduti alcuni pini marittimi sradicati dal vento assieme a rami e ramaglie che hanno coperto un po' tutte le strade di Jesolo. Poi un grosso albero in via Correr anche questo piegato dal vento.


Tornando alla grandinata di martedì i danni complessivi, secondo una prima stima, potrebbero ammontare a qualche centinaia di migliaia di euro. Nelle aree interessate dalla violenta grandinata di martedì pomeriggi è iniziata la conta dei danni. E come se non bastasse anche ieri sera, verso le 19. 30, una nuova grandinata, per fortuna di dimensioni più piccole, ha colpito di nuovo Ceggia e Torre di Mosto, e questa volta anche Meolo. La zona più colpita di martedì è stata Torre di Mosto, dove il Comune intende chiedere alla Regione il riconoscimento dello stato di calamità. Un’ipotesi non esclusa a Ceggia, dove danni si sono verificati anche ai lucernari della scuola primaria Collodi. Tra le aziende agricole, c’è chi ha lamentato danni fino al 40% delle colture. A causare questi problemi sono bastati poco più di dieci minuti di grandinata, ma con chicchi come proiettili di 5-6 centimetri di diametro. A Torre di Mosto sono molti i danni alle strutture, con diversi capannoni che si sono ritrovati i tetti forati, in particolare quelli con le coperture più vecchie o in lastre di onduline. In alcune aziende agricole la grandine ha sfondato le vetrate delle serre. Per non parlare poi dei danni alle abitazioni private, con numerosi coppi in cotto andati in frantumi.


«Abbiamo sentito subito la Regione per capire come possiamo muoverci. È nostra intenzione fare una richiesta di stato di calamità per la rifusione dei danni», spiegano il sindaco Giannino Geretto e l’assessore ai lavori pubblici Tiziano Pasquon. Già oggi un funzionario della Regione arriverà a Torre di Mosto per effettuare, insieme all’Amministrazione e alla polizia locale, un sopralluogo per la verifica dei danni. Molte le auto con ammaccature e parabrezza scheggiati. Danni alle auto anche nella zona industriale di Ceggia, dove però le aree più colpite sono state quelle tra via Noghera e Gainiga. Problemi alla scuola primaria Collodi, dove la grandine ha danneggiato 11 dei 13 lucernai della cupola centrale. Qualche danno anche nella zona della mensa. Sono state subito adottate misure precauzionali per la messa in sicurezza e le lezioni si sono svolte regolarmente.


Un’azienda si è rivolta al Comune segnalando che la grandine ha causato la rottura dei lucernari e quindi l’allagamento del capannone. Senza contare i danni alle abitazioni. C’è chi si è trovato anche tremila euro di danni per gli elementi del solare termico in frantumi. «Farò il punto della situazione con la giunta e valuteremo se mandare anche noi una lettera alla Regione con la richiesta del riconoscimento della calamità», spiega il sindaco Mirko Marin. Grandine anche a Stretti. Auto ammaccate a La Salute. Quanto all’agricoltura, le segnalazioni alle organizzazioni agricole sono discordanti. La grandine ha interessato il territorio a fasce.


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