Nuova variante per stadio e Casinò Il Comune ora confida in Korablin
Lo stadio nei 28 ettari di terreni agricoli che la Save di Enrico Marchi aveva opzionato e che ora si offre di cedere al presidente russo del Venezia Calcio, Yuri Korablin. E il nuovo casinò e tutti i servizi connessi, invece, nei 30 ettari di terreni di proprietà comunale che erano già presenti nella prima versione, quella dell’accordo del 2008, del Quadrante di Tessera. Il via libera di Enac, che ha ritirato la sua osservazione negativa sul Pat del Comune di Venezia, rimette in moto i giochi sui cosiddetti “terreni d’oro” di Tessera. Le aree che ora Korablin dovrebbe acquisire sono quelle a nord del Quadrante e a ovest della Triestina, in direzione di Dese. Un’area perfetta, ha già detto il sindaco Orsoni, e che se venisse acquisita dall’imprenditore russo potrebbe essere valorizzata con un accordo di programma con valore di variante urbanistica.
Intanto il Comune si è già messo in moto, subito dopo l’arrivo del parere positivo dell’Ente nazionale di aviazione civile che consente oltre i 500 metri dalla pista indicata nel Masterplan di Save, di andare a realizzare uffici, alberghi e pure la nuova sede della casa da gioco. Lo spiega l’assessore all’Urbanistica Andrea Ferrazzi, ieri a Roma: «Gli uffici dell’Urbanistica si sono già messi in moto per predisporre una variante al progetto del Quadrante di Tessera che riguarda i terreni di proprietà comunale. Una variante», dice l’assessore, «che produrrà anche una riduzione di superficie territoriale e di pavimento degli interventi, in linea con le scelte strategiche portate avanti dalla nostra amministrazione. Toglieremo, i 30 mila metri quadri che erano quelli interessati dalle aree della Save».
Ma ci sono altre questioni da sciogliere a breve. Per far marciare il progetto del nuovo stadio, la Regione deve dare il via libera al Piano di assetto del territorio, che contiene la previsione del Quadrante di Tessera e le ultime modifiche introdotte nel settembre 2013, e che da un anno attende di essere approvato dalla Regione di Zaia. Una norma dell’accordo sul Pat tra Comune di Venezia e Provincia di Venezia prevede di far marciare i progetti per stadio e Casinò a Tessera, anche in attesa dell’approvazione del piano generale e il Comune adesso pressa la Regione che non ha, nel frattempo, neanche rinominato la commissione Vas (Valutazione ambientale strategica) che sul Pat deve dare il suo parere. «L’altra questione su cui attendiamo ora delle risposte è la scelta di Korablin», fa capire l’assessore all’Urbanistica del Comune. Perché ora che la Save si è offerta di cedere l’opzione sui terreni a Korablin, bisogna capire cosa intende fare l’imprenditore russo che poche settimane fa aveva minacciato di abbandonare il progetto dello stadio a Tessera, per le troppe difficoltà nel realizzarlo causate dai tentennamenti comunali e pure dallo stop imposto allo sviluppo dell’area dal Masterpla di Save. Ora che Save si è fatta da parte e che l’Enac ha fornito un parere favorevole, a cui gli uffici di Orsoni e dell’Urbanistica hanno lavorato per mesi, si capirà nei prossimi giorni le intenzioni del presidente del Venezia Calcio. «I 28 ettari agricoli che Korablin potrebbe acquisire dopo l’opzione di Save diciamo che sono molto importanti per realizzare sia lo stadio che il nuovo casinò», avverte Ferrazzi. E servono anche gli investimenti (si parla di 200 milioni di euro) del privato «perché non esiste struttura di questo tipo al mondo realizzata esclusivamente con fondi pubblici, tutti ricorrono allo strumento del project financing», precisa l’assessore.
Sul fronte dei sostenitori del progetto, il partito di “Fratelli d’Italia” ha annunciato il via ad una raccolta di firme a sostegno della realizzazione del progetto, “sognato” da trent’anni.
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