Nuova Urologia a Dolo: «Segno di ripresa»

DOLO
«L’inaugurazione di questo reparto è un grande segnale di ripartenza di tutte le attività di questo ospedale che all’inizio della pandemia è diventato Covid Hospital. Si tratta di un felice riavvio che riguarda questo ospedale, ma che deve riguardare il territorio intero, con la costruzione di quella rete di strutture di sanità diffusa a cui stiamo lavorando alacremente». A dirlo ieri mattina è stata l’assessore alla Sanità della Regione Manuela Lanzarin inaugurando il nuovo reparto di Urologia dell’ospedale di Dolo. davanti al sindaco Gianluigi Naletto, al direttore generale dell’Usl 3 Edgardo Contato, all’ex primario Giorgio Artuso e al direttore dell’area sociale Massimo Zuin. Per rimettere a nuovo il reparto di Urologia, ha sottolineato il direttore medico dell’ospedale Fabio Graceffa, sono stati spesi circa 2,5 milioni di euro. L’attività dell’Urologia era stata trasferita con la pandemia all’ospedale di Mirano e ieri finalmente si è ritrasferita a Dolo nel nuovo reparto, ora diretto dal dottor Pier Marco Seren. Il prossimo intervento atteso all’ospedale è il nuovo Pronto Soccorso, struttura pressoché finita.
Il reparto di Urologia, sottolinea l’Usl 3 in una nota, «è stato completamente ristrutturato e restituito all’ospedale perché torni a garantire quei 600 interventi chirurgici e quelle 8 mila prestazioni ambulatoriali a cui si era giunti prima dell’emergenza Covid19». «Sono qui, in questo giorno di ripartenza», ha detto l’assessore Lanzarin, «anche e prima di tutto per ringraziare questo ospedale e i suoi operatori sanitari. Ricordo bene il ruolo svolto da questo presidio nella stagione del Covid19 e ricordo il giorno in cui ho dovuto telefonare al sindaco di Dolo (che all’epoca era Alberto Polo, ndr) e agli altri sindaci dei territori nei quali si istituivano i Covid Hospital. Questo reparto nuovo è il segno di rilancio dell’attività dell’ospedale».
Il direttore generale dell’Usl Edgardo Contato ha evidenziato come la riapertura dell’attività del reparto segni un nuovo passo in uscita dal lunghissimo periodo segnato dalla pandemia: «Da oggi questa ala completamente ristrutturata ospiterà i degenti e vedrà ricominciare l’attività di cura e assistenza in un reparto ristrutturato secondo i più moderni standard. Come Covid Hospital questo ospedale si è distinto, ha guadagnato la gratitudine della cittadinanza e dell’Usl 3 e ora si mette alle spalle la parentesi purtroppo lunga». «Il secondo percorso che voglio evidenziare», ha continuato il direttore Contato, «è quello degli ultimi mesi: affrontando l’ultima pesante ondata, l’Usl ha mantenuto verso questo nosocomio l’impegno a non chiedergli il sacrificio ulteriore di trasformarsi di nuovo in ospedale Covid. Abbiamo mantenuto la promessa: Dolo è già da mesi un ospedale che, pur garantendo la risposta per i malati Covid, ha ripreso pienamente il ruolo di presidio del territorio. Lo confermano la nuova Urologia oggi, il nuovo Pronto Soccorso a breve e 40 milioni di investimenti già sul tavolo per accompagnare il suo ammodernamento».
A celebrare il “ritorno” di Urologia a Dolo anche il sindaco. «Oggi si concretizza e si rinnova un patto», ha detto Gianluigi Naletto, «che ci ha portato ad un cambio di passo concreto». La nuova Urologia è composta da 10 stanze doppie e 2 singole, tutte con bagno, una postazione per la segreteria, una sala d’attesa, una area infermieristica di preparazione farmaci, uno studio di refertazione per medici, un ambulatorio di reparto, un deposito sporco e pulito, una sala d’attesa e una segreteria accettazione ricoveri. —
Alessandro Abbadir
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia