Nuova Tac a San Donà presto anche a Jesolo

L’Asl 10 ha investito oltre due milioni, ma non dovrà più pagare il noleggio Tecnologie moderne per il reparto di emodinamica con unità coronarica

Nuova Tac all'ospedale di San Donà, migliora il servizio di tomografia computerizzata. Due milioni e 100 mila euro di investimento, che comprendono un'apparecchiatura anche a Portogruaro, dove i lavori sono in corso, ed entro l'anno anche a Jesolo. Ieri mattina il direttore generale, Carlo Bramezza, con il direttore del dipartimento di radiologia, Roberta Polverosi, e il sindaco, Andrea Cereser, hanno potuto vedere all'opera la Tac, oggi Tc, spirale a 64 strati "Ct Optima 660" della ditta Ge Medical System Italia.

Permetterà di eseguire esami diagnostici su tutti gli organi con ricostruzione delle immagini inferiore al millimetro ed esami altamente specialistici per l'apparato vascolare, finalizzati a studi angiografici. Permetterà inoltre di ottimizzare la quantità di liquido di contrasto con riduzione del tempo per l'esame, inferiore al minuto nel caso di un politraumatizzato. Si ridurranno anche le radiazioni grazie al sofisticato software. Il direttore generale Bramezza, ha voluto evidenziare gli investimenti della Regione e l'attenzione rivolta dal governatore Zaia alle strutture sanitarie del Veneto Orientale, in attesa di un ospedale unico che sembra ormai profilarsi all'orizzonte.

Grazie a questo investimento è stata razionalizzata la spesa diagnostica, visto che è stato abbattuto il costo di noleggio di 232 mila euro l'anno per la precedente Tac.

La visita è proseguita con la nuova emodinamica con unità coronarica diretta dal dottor Francesco Di Pede. Il rinnovo del laboratorio con un contratto “in service” quinquennale, per un importo di circa dieci milioni, ha comportato la fornitura di nuovi dispositivi medici, di hardware, software, arredi e personale tecnico di radiologia. L'emodinamica analizza il sangue in movimento nei vasi. «Il nuovo sistema agiografico, di ultimissima generazione», spiega il primario, «a soffitto per garantire la più ampia flessibilità di posizionamento e di movimento intorno al paziente (valore sul mercato circa un milione), ha caratteristiche che consentono non solo il trattamento della malattie delle coronarie già precedentemente effettuate, come la coronografia e l’angioplastica con palloncino, ma anche di tre nuove tipologie d’intervento:la correzione di difetti congeniti del cuore,la cura delle malattie delle arterie periferiche, come le carotidi per la prevenzione dell’ictus,la cura delle arterie delle gambe, per migliorare la capacità di fare attività fisica e per prevenire le amputazioni nel caso di pazienti diabetici. La fornitura di una serie di apparecchiature a elevata tecnologia consente di svolgere l’ecografia dall’interno delle coronarie e di diagnosticare, più velocemente e con maggior precisione, le malattie delle coronarie».

Giovanni Cagnassi

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