«Nuova Romea a Spinea? Mai»

Il sindaco Checchin contro le proposta della Lega Nord di innesto a Crea

SPINEA. «Giù la mani da Spinea». Silvano Checchin dà l’altolà ai leghisti della Riviera, dopo che nei giorni scorsi è tornata alla ribalta l’ipotesi di innestare la Nuova Romea a Crea. «Non esiste», commenta il sindaco di Spinea, «non sanno nemmeno di cosa stanno parlando».

A sollevare la questione una partecipata riunione del Carroccio a Campagna Lupia, presieduta dall’onorevole ed ex assessore provinciale alla Viabilità Emanuele Prataviera, che in Riviera si è detto disponibile a lavorare a un’ipotesi di un innesto che salvi la Riviera del Brenta. Difficile però che un territorio come quello del Miranese e di Spinea, già solcato dal Passante, resti impassibile di fronte alla proposta-provocazione.

«Mi domando se quando parlano di tratto finale della Romea commerciale abbiano letto i documenti», sbotta Checchin , «dove vedono anche solo ipotizzato il nome di Spinea? Tra l’altro forse non sanno nemmeno che il progetto del casello di Crea è stato ridotto all’epoca per problemi di impatto ambientale. Chi parla di innestarci anche la Romea parla contro quel progetto». Il sindaco mette tutte le carte sul tavolo, a cominciare dalla delibera di giunta regionale del 23 agosto 2011, dove Spinea non viene contemplata. C’è anche una lettera con cui Checchin, il 9 luglio 2012, rispondendo al sindaco di Dolo Maddalena Gottardo che aveva convocato una riunione a riguardo, scrive senza mezzi termini: «Cara collega, forse si tratta di un errore perché il Comune di Spinea non è mai stato interessato da alcun tracciato. Se invece lo scopo è valutare nuovi progetti, comunico fin da subito la mia totale indisponibilità. Di conseguenza non parteciperò all’incontro». Stavolta con il sindaco Pd di Spinea si schiera anche il consigliere Roberto Lazzarin, eletto proprio nelle fila della Lega Nord: «Sto con il sindaco», afferma, «l’accordo era che gli ultimi 14 chilometri di tracciato venissero discussi tra i sindaci, cosa c’entra Spinea non si capisce. Questo territorio ha già dato, anche troppo, vedi Passante».

Filippo De Gaspari

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