Nuova protesta dei precari sagome di cartone in municipio

Il presidio in via Palazzo mentre era in corso il Consiglio. «Il messaggio è che assessori e consiglieri non contano nulla, decide solo Brugnaro». Il sindaco invitato all’assemblea del 1° marzo
Di Marta Artico
Agenzia candussi, giornalista Scattolin. Consiglio comunale e protesta lavoratori precari in via Palazzo Municipio Mestre
Agenzia candussi, giornalista Scattolin. Consiglio comunale e protesta lavoratori precari in via Palazzo Municipio Mestre

Precari in protesta davanti al municipio di Mestre ieri pomeriggio, mentre era in corso il consiglio comunale. Si sono presentati con delle sagome di consiglieri comunali e assessori, dei cartoni bianchi a forma di uomo: «Il messaggio che vogliamo far passare», spiegano, «è che consiglieri e assessori non contano proprio nulla, così come la delegazione di parte pubblica, sono delle sagome, dei manichini, perché il solo che tiene in mano le redini della partita è il sindaco, primo cittadino che non vuole ascoltarci, che con noi non vuol parlare». Per questo ieri il delegato Rsu Gian Piero Bulla, ha distribuito una lettera di lavoratori e lavoratrici che oggi sarà spedita via Pec al sindaco.

«Siamo ancora una volta in presidio», si legge, «per denunciare la grave situazione in cui versa il Comune, la drammatica situazione occupazionale e salariale dei lavoratori del comparto, in particolare quella dei colleghi precari e disoccupati; l’assenza del contratto integrativo decentrato oramai da più di un anno, la continua messa in discussione dei diritti e degli istituti contrattuali, il caos organizzativo dell’Ente e le ricadute sui servizi erogati, il tutto in totale assenza di relazioni sindacali». Non solo: «La Rsu del Comune prende atto che questa giunta e l’attuale maggioranza in consiglio comunale hanno rimesso il proprio ruolo istituzionale delegando oramai in tutto e per tutto esclusivamente al sindaco le decisioni che riguardano il destino della città e dei lavoratori».

Da qui la scelta di invitare Brugnaro a un faccia a faccia, vale a dire all’assemblea generale che si terrà il primo marzo al Palaplip di Mestre. Bulla entra nel merito: «Il sindaco preferisce tenere spazi liberi in pianta organica perché vuole più vigili, per questo ha sacrificato i precari del Comune. Brugnaro è un imbonitore mediatico, mette in atto solo operazioni di marketing, come le mitragliette in mano ai vigili». Irene Spadetto, 30 anni, è precaria: «Lavoro ai servizi sociali da 4 anni, a inizio marzo mi scade il contratto e non so nulla. Al di là della mia situazione, vorrei sapere che fine faranno le persone che seguo, anziani e disabili».

A protestare personale dell’Urp, educatori professionali, istruttori e collaboratori amministrativi. Il sindaco ha convocato i sindacati per il 16 febbraio per discutere dell’integrativo: «Il tavolo di trattativa per il rinnovo del contratto decentrato è convocato il 16 febbraio», spiega Bulla, «si discuterà dell’erogazione di una parte di produttività per le idee vincenti, il sindaco deve obbligatoriamente decidere che destinazione dare a quel fondo. Noi abbiamo chiesto l’inversione dell’ordine del giorno, chiedendo che si discuta dei precari, ma non ci hanno risposto». Ieri Brugnaro ha ribadito che «non si può sempre assumere tutti, che bisogna andare verso meritocrazie, efficentamento, premialità. Spero che i sindacati, o almeno una parte, nella prossima riunione per l’integrativo possano seguirci su questa strada». E ancora: «Non è che io non ho voluto assumere, in questa città si è andati avanti a promesse, anche a promesse di assunzioni, al di là di come sono entrate delle persone, spesso amici di amici. Noi non facciamo niente se non abbiamo risorse e tocca a me dire dei “no». La questione dei precari è stata affrontata in Consiglio, dove ha parlato una donna, una precaria, con un accorato intervento, raccontando problemi disagi e difficoltà. Bocciate entrambe le mozioni che chiedevano l’assunzione dei precari, quella di Rocco Fiano e di Andrea Ferrazzi.

Il consiglio ha votato due delibere: la proroga dell’accordo di programma per la gestione associata delle funzioni sociali tra i comuni di Cavallino Treporti, Marcon Quarto d’Altino e Venezia. E il nuovo regolamento degli impianti pubblicitari che mette ordine su affissioni e pubblicità. Si svecchiano le modalità, si inseriscono pannelli a led, si scelgono le postazioni, eliminati gli impianti non utilizzati. La speranza è quella di portare un introito maggiore nelle casse comunali aggiornando le proposte e rendendo più appetibile la pubblicità.

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