Nuova passerella sopraelevata parte lo sviluppo del Marco Polo

L’investimento per i viaggiatori provenienti via acqua e dal parcheggio multipiano: l’aerostazione si potrà raggiungere in 4 minuti. Marchi: «Lo scalo crescerà». Obiettivo 15 milioni di passeggeri
Di Gianni Favarato

Non sarà più necessario, come succede tutt’ora, fare una lunga camminata sotto una precaria tettoia con i bagagli e in salita per chi arriva al Marco Polo in motoscafo o con la propria auto da parcheggiare. All’aeroporto ci vorranno 4 minuti o poco più per andare e venire dalla darsena sul canale di Tessera o dal parcheggio multipiano, fino alle sale arrivi e partenze dell’aerostazione, comodamente trasportati da un “tapis roulant” di oltre 300 metri e a 10 di altezza, lungo una galleria vetrata che dovrebbe essere pronta e utilizzabile entro il primo trimestre del 2016.

Il cantiere per realizzare un’opera attesa da anni, è stato inaugurato ieri da Enrico Marchi, presidente di Save spa (la società che gestisce in concessione governativa lo scalo di Tessera) e dal direttore generale di Enac, Alessio Quaranta. «Come promesso – ha spiegato Marchi – inauguriamo il cantiere della prima delle tre opere che abbiamo in programma di avviare quest’anno, nel quadro del piano di investimenti previsti dal contratto di programma e dal Masterplan che abbiamo messo a punto dopo un confronto serrato con il territorio e badando a prevedere tutte le opere di mitigazione ambientale per la popolazione che vive a ridosso della pista».

Si tratta di un investimento di oltre 23 milioni di euro per realizzare il Water Terminal che accoglierà i passeggeri provenienti via acqua – e anche quelli che parcheggiano l’auto nel park multipiano – e la galleria sopraelevata per pedoni (Moving Walkway), lunga 365 metri, con tappeti mobili che consentiranno di percorrere la distanza fino alle sale partenze e arrivi dell’aeroporto in pochi minuti.

L’intervento fa parte del primo blocco di opere previste nel Masterplan dell’aeroporto al 2021 (l’obiettivo è raggiungere 15 milioni di passeggeri nel 2025), che comprende altri interventi quali l’ampliamento del terminal (lotto 1), la realizzazione della centrale di trigenerazione (che sarà provvista di cogeneratori alimentati a gas metano e assorbitori per la produzione contemporanea di energia elettrica, termica e frigorifera) e il potenziamento di piste e piazzali dell’attuale aerostazione.

«La Save è abituata a far seguire alle parole i fatti – ha chiosato ieri Enrico Marchi – . Avevamo promesso che una volta sbloccato il Contratto di Programma avremmo fatto partire i cantieri delle nuove infrastrutture previste nel Masterplan, primo tra tutti quello del moving walkway e del nuovo terminal acqueo, e così è. È un giorno importante per l’aeroporto di Venezia che inaugura a tutti gli effetti una nuova stagione di lavori e cantieri, riconfermando il ruolo baricentrico dello scalo nel panorama economico del Nordest».

Vista dal fronte acqueo – hanno spiegato ieri i progettisti – la nuova struttura «sarà caratterizzata da una successione ritmica di pieni e vuoti, i primi rappresentati dai pilastri di appoggio in mattoni, i secondi dalla campate che li separano e che ospitano gli attracchi dei motoscafi. In secondo piano ci sarà una vetrata trasversale, con un richiamo all’architettura veneziana è ottenuto attraverso l’impiego dei caratteristici mattoni e della pietra d’Istria a cordonatura del piano di calpestio e della base dei pilastri con una struttura simile a quella di una cavana. Ci saranno anche 4 pontili adibiti a trasporto collettivo, 18 sono dedicati ai taxi acquei, con 2 riservati ad utenti a ridotta mobilità e all’interno del water terminal ampie zone verdi a completamento di un ambiente arioso e confortevole.

«Il progetto del Moving Walkway è la sintesi di un lavoro approfondito portato avanti insieme ai progettisti» ha proseguito Marchi, specificando che Save spa ha «l’intenzione di realizzare un’opera importante anche da un punto di vista architettonico, in un continuum per forme e materiali con l’architettura veneziana, nel rispetto del delicato contesto ambientale. Per questo abbiamo immaginato un percorso che dia al passeggero in arrivo allo scalo via acqua l’impressione, scendendo dal motoscafo o dal vaporetto, di entrare fin da subito in aeroporto attraverso una cavana, come nelle case veneziane».

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