Nuova ispezione, scuola sotto torchio
È durata circa quattro ore la nuova visita dell’ispettore Gianni Colombo all’istituto d’istruzione superiore Scarpa-Mattei di San Donà. Ieri mattina l’ispettore, inviato dall’Ufficio scolastico regionale, è tornato nella scuola sandonatese per un supplemento d’indagine sulla vicenda di Cloe, il 51enne professore di fisica supplente che la settimana scorsa si è presentato in classe con addosso abiti femminili, rivelando agli alunni la sua nuova identità sessuale. Intanto il caso è finito sul tavolo del ministro Stefania Giannini. È stata rivolta infatti alla titolare del dicastero dell’Istruzione l’interrogazione parlamentare depositata dal senatore di Forza Italia, Giovanni Piccoli.
L’ispezione bis. Si è presentato a scuola alle 8 in punto ed è rimasto all’Iis Scarpa-Mattei fino a mezzogiorno. Ieri l’ispettore Gianni Colombo è tornato a San Donà, per perfezionare alcuni dettagli della sua ispezione, che era iniziata mercoledì scorso. Il fatto che si sia reso necessario un supplemento d’indagine non stupisce, vista la particolarità del caso e l’eco che ha avuto sulle televisioni nazionali. Peraltro l’ispettore Colombo è descritto come un funzionario molto scrupoloso ed è probabile che la sua seconda ispezione si sia resa necessaria per approfondire qualche particolare utile per presentare una relazione finale, che sia il più possibile completa e dettagliata. Quest’ultima, una volta pronta, finirà sul tavolo del direttore dell’Ufficio scolastico regionale, Daniela Beltrame. Ma, considerato anche il lungo ponte dell’Immacolata, è probabile che per avere una decisione sarà necessario attendere diversi giorni. Ieri mattina l’ispettore ha ascoltato ancora qualche alunno, in particolare uno dei due rappresentanti degli studenti, mentre l’altro era assente. Ha visitato anche l’aula di fisica, dove Cloe presta servizio come insegnante tecnico pratico (Itp), ovvero assistente di laboratorio.
Il caso è finito in Senato. Dopo la dettagliata relazione ricevuta dall’assessore regionale Donazzan, il senatore Giovanni Piccoli ha ufficialmente depositato un’interrogazione parlamentare urgente sul caso Cloe. Nell’interrogazione, sottoscritta anche dai senatori Amidei e Scilipoti, si chiede al ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, se non ritenga necessario chiedere una relazione dettagliata su quanto accaduto. Al ministro viene chiesto «se non ritenga che quanto accaduto nell’istituto richieda un particolare intervento volto a garantire agli alunni il diritto di fruire di modelli educativi adeguati alla loro crescita umana, sociale e culturale; se non ritenga necessario intervenire per fornire agli istituti scolastici adeguate direttive comportamentali adatte alla delicatezza dell’ambito in cui opera la scuola e rispettose dell’età degli studenti, specialmente se minori; se i sistemi scolastici dei Paesi dell’Unione Europea abbiano affrontato, e con quali modalità, situazioni analoghe al caso di San Donà».
La rabbia degli studenti. Non si placa la polemica sul post con cui la Donazzan, su Facebook, ha criticato la presenza di scritte e disegni ritenute volgari sulle pareti esterne della scuola. Gli studenti starebbero pensando a qualche iniziativa per manifestare il loro sdegno e anche il collegio dei docenti potrebbe prendere una posizione ufficiale. La scuola si sente presa di mira dall’assessore regionale. «Questa situazione ha suscitato molto sdegno soprattutto tra i ragazzi, ma anche tra gli insegnanti. Non possiamo essere il bersaglio dell’assessore. Non capiamo cosa abbiamo fatto di male per meritarci tutto questo», viene spiegato. Una polemica che sembra una ripicca dell’assessore perché studenti e insegnanti si sono schierati compatti con “Cloe”.
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