Nuova ipotesi di restauro per la chiesetta della Rana

Il Lions Club vuole finanziare il recupero del più antico manufatto di Marghera Polesel: «L’intervento può rientrare nel grande piano Porta Sud di Venezia»
Di Laura Fiorillo
LAZZARINI MESTRE 12/02/08 Via F.lli Bandiera chiesetta adiacente al Petrolchimico © Bertolin M.
LAZZARINI MESTRE 12/02/08 Via F.lli Bandiera chiesetta adiacente al Petrolchimico © Bertolin M.

MARGHERA. Nuova speranza di restauro della chiesetta della Rana, risalente al XVI secolo, il più antico manufatto a uso di culto del territorio di Marghera. Dopo il recupero del cippo “Termine di Malcontenta”, il Lions Club ha ora messo gli occhi sul piccolo tempio di S. Maria delle Grazie, che versa da anni in stato di degrado all'ingresso di via Fratelli Bandiera.

L'associazione filantropica ha contattato da pochi giorni il vice presidente della Municipalità, Bruno Polesel, per finanziare il recupero, da decenni continuamente rinviato, della piccola cappella. La chiesetta, dedicata alla Madonna ma conosciuta ai più con il nome di chiesetta della Rana, ha una storia che si intreccia con la memoria storica e operaia di Marghera.

Costruita nel 1500 dai nobili Rana ai Bottenighi, è stata da questi via via abbandonata e rimessa in sesto da Antonio Ballarin e Luigi Marcolin nel 1900. Mezzo secolo prima, nel tumultuoso 1848, vi aveva trovato la morte il parroco Antonio Demetrovich nel corso della strenue difesa di Venezia dagli austriaci.

Riferimento religioso per Marghera Sud, fu ammessa al culto fino al 1935, usata in guerra per riporre i corpi dei caduti e nel 1954, con la costruzione del Gesù Lavoratore, trasformata persino in officina meccanica. Fino ad oggi.

Nonostante la mobilitazione di cittadini (500 firme raccolte nel 2007), della comunità religiosa (don Luca Biancafior vi organizzò continui pellegrinaggi), della Soprintendenza ai Beni Culturali (vincolo storico-culturale nel 2011) e gli sforzi dell'amministrazione comunale con l'inserimento nella convenzione di recupero dell'Area POS, la società Sonora S.r.l. appartenente tuttora alla famiglia De Vecchi, non andò mai oltre la presentazione, nel 2009, di un progetto di recupero a firma dello studio di ingegneria Fontolan.

«Oggi c'è la concreta possibilità di riprendere in mano la questione», dichiara Polesel. «Siamo di fronte a un'occasione irripetibile per il recupero di Marghera e sarebbe imperdonabile lasciar fuori la chiesetta, situata proprio all'ingresso della futura Porta Sud di Venezia, per la quale sono stati già stanziati 3.900.000 euro. Il contributo dei Lions può essere così inserito nel piano di recupero della vasta area che va dalle Vaschette al vecchio borgo di Ca' Emiliani. Ci stiamo adoperando per parlarne in sede di Conferenza dei servizi».

Buona volontà a parte, se per il cippo del 1374 i Lions hanno sborsato 20.000 euro, per la chiesetta, che oltre alla messa in sicurezza abbisogna di un lavoro certosino di restauro interno, la cifra rimane tuttora un'incognita.

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