Nuova Esa, partiti i primi rifiuti destinazione Ravenna e Francia

Marcon. Ieri mattina usciti da via Fornace due mezzi pesanti con i vecchi fusti messi in sicurezza L’assessore Scroccaro: «Ora si comincerà a lavorare anche per la sistemazione di tutta l’area»
Di Marta Artico

MARCON. Sono partiti ieri i primi due camion dall’ex ditta di rifiuti speciali di via Fornace. Un momento che tutti, a Marcon, attendevano e che segna una svolta importante in una vicenda che si trascina da anni. I primi due camion usciti dai cancelli dell’ex Nuova Esa contenevano fusti vecchi svuotati, risultanze del lavoro, dalle tute ai guanti, oggetti contaminati dal cosiddetto pentasolfuro di fosforo, il materiale che la ditta ha lavorato in questi mesi seguendo le rigide prescrizioni dettate per questioni di sicurezza e che adesso deve essere smaltito. Il materiale viaggerà dunque in sicurezza, nessuna preoccupazione per i cittadini.

«A partire dal 14 aprile», spiega l’assessore alla Protezione civile con delega alla Nuova Esa, Mauro Scroccaro, «partiranno i camion con i fusti di pentasolfuro, quelli pieni, con cadenze regolari fino al 5 maggio. I carichi in partenza in queste settimane avranno diverse destinazioni, a seconda delle dimensioni. A Ravenna i fusti più piccoli, in Francia quelli nei fusti più grandi, che contengono pentasolfuri che si sono solidificati e non potevano essere lavorati per farli diventare polvere e venire così inseriti in fusti più piccoli. A Ravenna, invece, l’impianto può contenere fusti piccoli, che verranno dunque inceneriti qui». «È il momento che aspettavamo da anni», commenta a sua volta il sindaco Follini.

«A partire da domani», continua l’assessore Scroccaro, «grazie a un’ordinanza appena emessa, la stessa ditta che sta lavorando per conto di Veneto Acque, si occuperà anche della messa in sicurezza dell’area. Si interverrà sull’usura del tetto del capannone che ha iniziato a deteriorarsi facendo piovere dentro».

Evento che va contrastato perché infiltrazioni d’acqua possono trascinare polveri che si sono depositate. «Inoltre, sposteranno dei bidoni e attueranno altre operazioni necessarie. Il tutto fino a giugno». Chiarisce: «In questo modo il materiale che si trova dentro non necessiterà più di manipolazione. E il prossimo bando, che Veneto Acque sta preparando, prevederà solo il trasporto di fusti e materiali».

Una volta che i lavori saranno terminati, sarà da decidere il post Nuova Esa, cosa fare cioè del sito, come verrà utilizzato. «È un momento importante», commenta Luisa Codato, già vicesindaco, in prima linea a fianco dei comitati che da tempo denunciano il rischio Nuova Esa e sollecitavano l’amministrazione a intervenire «si sta concretizzando l’obiettivo che ci si era prefissi. Adesso mi auguro che prosegua verso il risanamento totale dell’area». «I primi camion che escono da questo posto», commenta l’assessore regionale Chisso, «sono la prova della volontà che noi abbiamo sempre dimostrato di restituire quell’area bonificata ai cittadini»

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Argomenti:nuova esa

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia