Nuova darsena al Marco Polo «Ok, ma servono più indicazioni»
Dai moli in legno della darsena, appena ultimata, direttamente al terminal delle partenze, senza “passare dal via” e, soprattutto, senza rischiare pioggia e corse a perdifiato sul bordo della carreggiata stradale. Ieri l’aeroporto Marco Polo di Tessera ha aperto al passaggio dei viaggiatori da e per Venezia la sua nuova ala di collegamento che, sorvolando rotonde e parcheggi, permette di raggiungere i check-in in poco meno di dieci minuti e con il minimo sforzo, grazie ad una serie di tapis roulant del tutto simili a quelli che già si vedono da anni nei più grandi scali internazionali e che normalmente uniscono le zone di transfer più lontane l’una dall’altra.
L’aeroporto può contare dunque su un corridoio soprelevato, lungo 365 metri, e una darsena separata dal canale di Tessera grazie ad una serie di paratie di ferro, ma impreziosita da pareti in muratura, scale mobili, servizi igenici e persino cartelloni retroilluminati che fanno il verso ai tradizionali “nizioleti” del centro storico, quasi a voler convincere i viaggiatori in arrivo che, messi i piedi a terra, si è già in piena Venezia.
Certo, nella prima giornata di apertura i passaggi non sono stati moltissimi, ma si tratta probabilmente di una scelta voluta: Save aveva infatti anticipato da tempo che galleria e pontili avrebbero aperto al pubblico a novembre e saggiamente deve aver preferito “svezzare” la nuova struttura in un periodo di traffico meno intenso, dopo il ponte di Ognissanti e prima di quello dell’Immacolata. In ogni caso, raccogliendo le opinioni di chi ieri lasciava o raggiungeva la laguna, era molto difficile ascoltare pareri negativi: «Attraversiamo spesso le sale di questo aeroporto», spiegavano ad esempio Francesca e Antonella, due professioniste dirette a Napoli costrette a viaggiare con frequenza per motivi di lavoro. «Fino a ieri lasciavamo l’auto a noleggio nel parcheggio multipiano, poi dovevamo andare a piedi fino alle partenze, magari stringendoci sotto le tettoie per ripararci da un temporale; oggi invece siamo entrate direttamente in galleria, al coperto e al caldo, e per raggiungere i banchi del check-in ci abbiamo messo metà tempo».
Il park in questione, adesso, è collegato direttamente alla passerella rialzata, tanto che tra un tappeto mobile e l’altro, alternandosi con i tabelloni pubblicitari elettronici, si possono scorgere le porte di sicurezza che conducono ai vari piani del ricovero auto. Anche Alicia e Marco, che ieri tornavano in Spagna dopo una vacanza, si sono detti colpiti dalla nuova struttura: «L’albergo ci ha messo a disposizione una barca che ci ha portati fino alla darsena», racconta la coppia straniera. «Da lì è stato un attimo arrivare al terminal».
Mario e Sandra, arrivati in Italia dal Portogallo e in attesa dell’Alilaguna che li avrebbe portati in centro storico, sembravano altrettanto soddisfatti: «È andato tutto bene, non credevamo fosse il primo giorno di apertura, non abbiamo notato particolari difficoltà che tradissero la novità».
Un po’ più critici, invece, i londinesi Robin e Kate, anche a causa di un percorso leggermente più tortuoso: «Sono venuta a prendere il mio compagno che arrivava oggi», spiegava lei. «Ho raggiunto l’aeroporto in motoscafo, ho preso le scale mobili e sono arrivata al terminal grazie ai tapis roulant, ma lui mi aspettava al piano inferiore, agli arrivi, e per un istante mi sono sentita persa: qualche cartello in più forse sarebbe utile».
Le indicazioni aggiuntive, comunque, potrebbero arrivare a breve: il Marco Polo è infatti ancora un cantiere aperto, come si capisce dai lavori in corso sulle rampe di accesso, e le transenne dovrebbero sparire solo a primavera; poi, come ha ricordato nelle scorse settimane il presidente di Save, Enrico Marchi, resterà da aspettare l’arrivo del treno, previsto però solo per il 2023.
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