Nuova darsena al Marco Polo «Ok, ma servono più indicazioni»

Primo giorno di apertura: si raggiunge il check-in con i tapis-roulant in meno di dieci minuti Viaggiatori soddisfatti: «Dimezzati i tempi e siamo al coperto». A breve arriveranno altri cartelli
Di Giacomo Costa
Agenzia Candussi, giornalista Costa. nuovo Water terminal e moving walkway presso aeroporto Marco polo Venezia. nella foto da sinistra: Marco e Alicia
Agenzia Candussi, giornalista Costa. nuovo Water terminal e moving walkway presso aeroporto Marco polo Venezia. nella foto da sinistra: Marco e Alicia

Dai moli in legno della darsena, appena ultimata, direttamente al terminal delle partenze, senza “passare dal via” e, soprattutto, senza rischiare pioggia e corse a perdifiato sul bordo della carreggiata stradale. Ieri l’aeroporto Marco Polo di Tessera ha aperto al passaggio dei viaggiatori da e per Venezia la sua nuova ala di collegamento che, sorvolando rotonde e parcheggi, permette di raggiungere i check-in in poco meno di dieci minuti e con il minimo sforzo, grazie ad una serie di tapis roulant del tutto simili a quelli che già si vedono da anni nei più grandi scali internazionali e che normalmente uniscono le zone di transfer più lontane l’una dall’altra.

L’aeroporto può contare dunque su un corridoio soprelevato, lungo 365 metri, e una darsena separata dal canale di Tessera grazie ad una serie di paratie di ferro, ma impreziosita da pareti in muratura, scale mobili, servizi igenici e persino cartelloni retroilluminati che fanno il verso ai tradizionali “nizioleti” del centro storico, quasi a voler convincere i viaggiatori in arrivo che, messi i piedi a terra, si è già in piena Venezia.

Certo, nella prima giornata di apertura i passaggi non sono stati moltissimi, ma si tratta probabilmente di una scelta voluta: Save aveva infatti anticipato da tempo che galleria e pontili avrebbero aperto al pubblico a novembre e saggiamente deve aver preferito “svezzare” la nuova struttura in un periodo di traffico meno intenso, dopo il ponte di Ognissanti e prima di quello dell’Immacolata. In ogni caso, raccogliendo le opinioni di chi ieri lasciava o raggiungeva la laguna, era molto difficile ascoltare pareri negativi: «Attraversiamo spesso le sale di questo aeroporto», spiegavano ad esempio Francesca e Antonella, due professioniste dirette a Napoli costrette a viaggiare con frequenza per motivi di lavoro. «Fino a ieri lasciavamo l’auto a noleggio nel parcheggio multipiano, poi dovevamo andare a piedi fino alle partenze, magari stringendoci sotto le tettoie per ripararci da un temporale; oggi invece siamo entrate direttamente in galleria, al coperto e al caldo, e per raggiungere i banchi del check-in ci abbiamo messo metà tempo».

Il park in questione, adesso, è collegato direttamente alla passerella rialzata, tanto che tra un tappeto mobile e l’altro, alternandosi con i tabelloni pubblicitari elettronici, si possono scorgere le porte di sicurezza che conducono ai vari piani del ricovero auto. Anche Alicia e Marco, che ieri tornavano in Spagna dopo una vacanza, si sono detti colpiti dalla nuova struttura: «L’albergo ci ha messo a disposizione una barca che ci ha portati fino alla darsena», racconta la coppia straniera. «Da lì è stato un attimo arrivare al terminal».

Mario e Sandra, arrivati in Italia dal Portogallo e in attesa dell’Alilaguna che li avrebbe portati in centro storico, sembravano altrettanto soddisfatti: «È andato tutto bene, non credevamo fosse il primo giorno di apertura, non abbiamo notato particolari difficoltà che tradissero la novità».

Un po’ più critici, invece, i londinesi Robin e Kate, anche a causa di un percorso leggermente più tortuoso: «Sono venuta a prendere il mio compagno che arrivava oggi», spiegava lei. «Ho raggiunto l’aeroporto in motoscafo, ho preso le scale mobili e sono arrivata al terminal grazie ai tapis roulant, ma lui mi aspettava al piano inferiore, agli arrivi, e per un istante mi sono sentita persa: qualche cartello in più forse sarebbe utile».

Le indicazioni aggiuntive, comunque, potrebbero arrivare a breve: il Marco Polo è infatti ancora un cantiere aperto, come si capisce dai lavori in corso sulle rampe di accesso, e le transenne dovrebbero sparire solo a primavera; poi, come ha ricordato nelle scorse settimane il presidente di Save, Enrico Marchi, resterà da aspettare l’arrivo del treno, previsto però solo per il 2023.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia