«Nuova colata di cemento per la Marco Polo City»
MESTRE. All’indomani del forum della Nuova con il presidente di Save spa, Enrico Marchi, piovono critiche sul suo progetto di fare dell’aeroporto una nuova città dentro la città che ha già un nome (Marco Polo City) che include tutto il Quadrante di Tessera e il nuovo stadio, con parcheggi multipiano, albergo con centro congressi a ridosso della darsena, piazza coperta e un padiglione multifunzionale di strutture ricettive e commerciali.
«Il Forum della Nuova ha finalmente rivelato le vere intenzioni di Marchi» polemizza il deputato e consigliere comunale del Pd, Nicola Pellicani «dopo aver regalato il controllo della Save a fondi internazionali, punta a realizzare una colata di cemento a Tessera, tra la Triestina e l’aerostazione. Una colata di 2 milioni di metri cubi di cemento malgrado il consiglio comunale abbia approvato all’unanimità la mia mozione che sancisce l’obbiettivo di azzerare il consumo del suolo incentivando al massimo un processo di rigenerazione urbana che preveda in primo luogo la riqualificazione degli edifici esistenti». «Il progetto di Marchi è ricompreso all’interno del Masterplan aeroportuale dove le competenze sono in capo all’Enac e al ministero dei Trasporti» sottolinea Pellicani «ma la città deve far sentire la sua voce. Dobbiamo promuovere un’idea di città che preveda sviluppo, tutela ambientale e sociale in un’area fragile come quella veneziana. Blocchiamo il sacco della città».
Per Gabriele Scaramuzza di Liberi e Uguali Venezia «il progetto di Marchi è uno stravolgimento della città e di colossale speculazione edilizia e economica. saturazione dell’area orientale della terraferma con operazioni di mera natura commerciale che nulla hanno a che vedere con un’idea di città sostenibile. La sua città nella città è fatta di parchi tematici, insediamenti commerciali, strutture ricettive; gli unici mai nominati sono proprio i cittadini, senza i quali una città semplicemente non esiste. A questo punto le forze politiche e sociali della città e l’amministrazione comunale devono schierarsi, così avremo chiare le squadre, e sapremo chi ha scelto di difendere e tutelare questa città, e chi ha scelto di massacrarla».
Scaramuzza accusa Marchi anche di dare «dati farlocchi sui livelli occupazionali dell’aeroporto senza preoccuparsi del livello di precarietà che oggi molti dei lavoratori del Marco Polo conoscono, a cominciare dai dipendenti degli handler».
A sua volta il capogruppo del M5S in Consiglio comune, Davide Scano dice che «il presidente Marchi si è lasciato andare un po’ troppo con le sue dichiarazioni sul futuro dell’aeroporto di Tessera: l’idea di realizzare un funivia sopra la laguna è certo immaginifica ed interessante ma sulla previsione di cubature all’interno del sedime aeroportuale per la sua Marco Polo City, bisogna frenare e capire cos’è veramente funzione aeroportuale e cosa non lo è».
«Su questo aspetto» aggiunge Davide Scano «coinvolgeremo il neo ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli, poiché si tratta di un problema che coinvolge tutti gli aeroporti e porti d’Italia. Rimane di base il principio per cui è l’aeroporto che deve servire la città e non viceversa».
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