Nuova cavana al Civile «Ospedale più moderno»
Un nuovo approdo all’ospedale civile per le idroambulanze del Suem 118, finalmente protetto dalle intemperie, con accesso riservato per le barelle dei pazienti e tanto di semaforo a fermare i passanti lungo la fondamenta, per far calare una serranda e garantire così la privacy dei malati in transito: lo hanno inaugurato ieri il direttore dell’Asl 12 Giuseppe Dal Ben, affiancato dall’assessore alle Politiche sociali Simone Venturini.
Un nuovo, atteso tassello della riorganizzazione logistica del nosocomio, in atto da tempo: da anni, infatti, “gridava vendetta” l’accesso all’aria aperta, con le idroambulanze esposte al moto ondoso delle Fondamenta Nuove e allo schiaffeggiare di bora, pioggia o solleone che fosse. Il progetto di cavana interna si era, però, sempre fermato sulla mancata autorizzazione della soprintendenza al rifacimento del ponte lungo la riva. Alla fine l’Asl 12 ha così optato per una nuova, ampia cavana esterna (ben diversa dal piccolo pontile aperto in servizio sinora), un tunnel attraverso la fondamenta, “chiuso” al passaggio in presenza di pazienti; infine, una galleria riservata d’ingresso al padiglione Neurodermo e al Pronto soccorso. «L’approdo è un nuovo importante passo nel cammino di ammodernamento dei servizi e delle strutture del Santi Giovanni e Paolo», ha commentato soddisfatto il direttore generale Dal Ben, «ma ancor di più è un nuovo segno concreto del rispetto e dell’accoglienza che l’ospedale si impegna ad offrire: chi arriva in idroambulanza può ora essere sbarcato e accompagnato fin dentro l’ospedale al riparo dalle intemperie, quando prima il trasbordo avveniva all’aperto, in un luogo molto esposto al vento, alla pioggia e agli altri eventi atmosferici».
La struttura è stata realizzata - d’intesa con il Comune, la Regione Veneto e la soprintendenza - in una lega in zinco/titanio, che è stata scelta per le sue caratteristiche di resistenza in ambienti aggressivi, come quello lagunare. Profili moderni, ma anche “storici” per la cavana, che - spiega l’Asl 12 - riprende le forme del «pontile costruito dall’architetto veneziano Duilio Torres (1882-1969) al Ponte della Paglia in Riva degli Schiavoni, demolito negli anni Sessanta, di cui restano rare fotografie».
Nuova sedia e idroambulanze. A Venezia tutto è, per natura della città, “unico”: compresa la sedia per il trasporto dei pazienti che - spiega il responsabile del Suem 118,Paolo Caputo - «è la storica “austriaca” in legno, per solidità e leggerezza perfetta per gli interventi in città». Ma, naturalmente, ormai superata. Così il Suem 118 ha chiesto ad alcune ditte di realizzare (gratuitamente) un prototipo di nuova sedia in metallo, dalla grande maneggevolezza e adattabilità, anche per mantenere l’assetto orizzontale dei pazienti durante la discesa per le scale. Nella nuova veste gialla a scacchi rossi - che “firma” il Suem 118 di Venezia - è stata poi presentata una nuova idroambulanza, finalmente dotata dell’attesa pedana mobile e con il tetto scorrevole, per agevolare l’ingresso e l’assistenza ai pazienti, con gli operatori non più curvi, ma in posizione eretta. Per ora si tratta di una delle quattro idroambulanze in sevrizio (una quinta è in acqua durante la stagione estiva, con base a Pellestrina). «Una sperimentazione sia per la sedia che per l’idroambulanza», osserva Dal Ben, «per mettere a punto eventuali correzioni». E anche in attesa dei fondi necessari.
Roberta De Rossi
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