Nuova Carta dei diritti assemblea con la Camusso
MESTRE. Ad ascoltare la presentazione di Susanna Camusso, segretaria generale nazionale della Cgil, della proposta di legge per un nuovo Statuto dei diritti dei lavoratori, ieri mattina c’erano oltre 300 lavoratori all’assemblea territoriale tenutasi nella sala dell’ex Provincia in via Forte Marghera. Nel pomeriggio, per ribadire la necessità di prestare una particolare attenzione ai diritti negati alla donna lavoratrice, la Camusso ha presenziato nella Camera del Lavoro Metropolitana di Venezia, davanti a circa 150 donne, all’iniziativa dello sportello Telefono Donna che celebra il ventesimo anno di attività.
«È stata l’occasione per riaffermare la validità di un’iniziativa riuscita che abbiamo avviato a Venezia vent’anni fa», ha spiegato Catia Del Gesso, responsabile di Telefono Donna. « diritti della donna devono avere una particolare attenzione nel mondo del lavoro, dove la pari opportunità è molto lontana dall’essere raggiunta in tutti gli ambiti, da quelli sindacali a quelli normativi che regolano carriere e l’organizzazione del lavoro dentro le aziende».
All’assemblea in via Forte Marghera erano stati invitati i lavoratori iscritti alla Cgil, occupati nell'area di via Torino: Università, Istituti bancari, Regione, Gazzettino, appalti della pulizia e della ristorazione che hanno votato quasi all’unanimità la proposta di legge della Cgil.
«Nonostante anni di riforme», ha spiegato la Camusso, «abbiamo il mondo del lavoro spaccato da problemi diversi, profondamente diviso anche in settori che dovrebbero essere riuniti dalle stesse norme. Per questo la Cgil ha messo a punto la nuova Carta dei diritti universali del lavoro e la sta discutendo con i suoi iscritti.
«La nuova legge che proponiamo», ha aggiunto la leader della Cgil, «è uno strumento che permetterà di ricostruire il profilo del lavoratore aiutando magari anche i nostri interlocutori, associazioni e politici, a capire come affrontare il cambiamento del mondo del lavoro che negli ultimi anni ha visto comprimersi i contratti, le retribuzioni e le forme contributive. Da qui parte l'esigenza del varo della nuova Carta con un progetto di legge di iniziativa popolare. Non possiamo tornare a ciò che eravamo ma dobbiamo calarci nella nuova composizione del mondo del lavoro salvaguardando i diritti acquisiti e assorbendone di nuovi».
«Per farcela pensiamo che serva avere un sogno», ha concluso tra gli applausi Susanna Camusso. «Ricostruiamo quello che una volta chiamavamo il Sol dell'Avvenire, quella funzione straordinaria che magari non ci viene riconosciuta e che invece sappiamo esistere. I grandi cambiamenti nel nostro Paese non li hanno determinati menti illuminate ma il movimento dei lavoratori che deve continuare ad andare avanti».
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