Nuova Autorità portuale duello Cancian-Martella
Conto alla rovescia per l’entrata in vigore della riforma che riduce il numero delle autorità portuali a livello nazionale da 24 a 15. Le regole delle ribattezzate “Autorità di Sistema Portuale” (AdSP) entreranno in vigore, a tutti gli effetti, a partire dal 15 settembre ed entro quella data dovrebbe essere reso noto - ma non è detto che ciò succeda visto la posta in palio e la mancanza di condivisione tra gli schieramenti politici e le istituzioni regionali e locali - la nomina del nuovo presidente-manager che dovrà gestire l’unificazione di Venezia e Chioggia in un unico ente portuale.
Il porto unificato di Venezia e Chioggia si chiamerà Autorità di Sistema dell’Adriatico Settentrionale e sarà dotata di una governance più snella che cancella i vecchi Comitati portuali e li sostituisce con Comitati di gestione ristretti, composti, oltre che dal presidente dell’Authority, dai soli rappresentanti della Regione, del Comune, della Città Metropolitana e dell’Autorità marittima locale; mentre la voce delle categorie che operano in porto, prima presente nel Comitato Portuale, sarà rappresentata negli organismi di partenariato della risorsa mare e dalle vecchie Commissioni consultive, composte però solo dai rappresentanti dei lavoratori delle imprese che vi lavorano.
Il primo passo sarà la nomina del nuovo presidente-manager che prenderà il posto di Paolo Costa che resterà comunque in carica finché non ci sarà la nomina ufficiale del suo sostituto. Paolo Costa ieri ha incontrato il sindaco di Chioggia per discutere l’avvio delle procedure di unificazione dei due porti della laguna, che insieme avranno più forza “competitiva” nell’Alto Adriatico per contrastare l’influenza del porto di Trieste e la concorrenza di quelli di Capodistria, Fiume e Ravenna.
Il successore di Costa dovrà dare continuità ai progetti già avviati, concentrandosi sulle questioni più importanti e ancora aperte in laguna: la manutenzione dei canali industriali navigabili; la gestione del traffico crocieristico con tutto quello che ne consegue in merito alla prospettata e contrastata “rotta” per le grandi navi; la realizzazione del progetto della piattaforma off-shore e del terminal OnShore (area Montesyndial); il nuovo Piano regolatore portuale che comprenderà anche i vincoli urbanistici in aree limitrofe a quelle demaniali e l’intera viabilità nella terraferma veneziana di tutti gli spazi acquei. E ancora: il prospettato ampliamento del Porto franco, già in gara per la concessione, e l’apertura di nuove rotte commerciali per catturare i traffici di container e altre merci tra Asia ed Europa centrale e settentrionale che oggi preferiscono la rotta “nordica”.
Spetterà al successore di Costa dare continuità a questi importanti progetti avviati negli ultimi anni e condivisi dalla Regione Veneto e dal Comune di Venezia. Spetterà di diritto al ministro della Infrastrutture e dei Trasporti, d’intesa con il presidente della giunta regionale, la scelta, fra cittadini dei Paesi membri dell’Unione europea, aventi comprovata esperienza e qualificazione professionale nei settori dell’economia dei trasporti e portuale.
Le candidature dovranno essere presentate entro domani, ma la lista dei candidati alla presidenza è segreta e resterà di esclusiva conoscenza del ministero delle Infrafrastrutture che, comunque, non è vincolato a scegliere solo tra coloro che si sono candidati ufficialmente.
Per quanto se ne sa hanno presentato il loro curriculum per la candidatura l’assessore comunale Renato Boraso, l’ex europarlamentare di centrodestra e attuale presidente dell’Ente Autostrade del Mare, Antonio Cancian, e il parlamentare del Pd Andrea Martella. Andrea Razzini, direttore generale di Veritas, ha ribadito di non aver presentato la sua candidatura, mentre Damaso Zanardo, imprenditore logistico e dirigente di Confindustria, e Michele Gambato, presidente uscente dell’Autorità Portuale di Chioggia, non hanno smentito né confermato la loro candidatura. A quanto pare i candidati più forti sono Cancian, sostenuto dal governatore Zaia, e Martella che gode della fiducia del premier Renzi: ma potrebbero anche affacciarsi candidature esterne di esperti con curriculum internazionali autorevoli e professionali.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia